Ciao, sono Gianluca, un innamorato delle proprie passioni. L'avventura è il tema portante, intesa come distacco dalla realtà quotidiana, per immergersi in un contesto dove l'istinto predomina sulla razionalità; intesa come scoperta della verticalità, nel sentirsi completi quando si va sempre più su, sfidando le proprie paure ma contemplando l'abisso. In questo spazio sono condivise le mie esperienze, magari per invogliare qualcuno a ripeterle, magari per fornire qualche utile consiglio.


mercoledì 22 ottobre 2014

"Foro degli Occhialoni" presso il Monte Frasassi



Diciotto Ottobre 2014 
Partenza da San Vittore alle Chiuse (204m) ore 7:39
Rientro a San Vittore alle Chiuse ore 10:31
Durata escursione: 2h52'
Distanza percorsa: 8.1Km circa
Grado di difficoltà: EE, passaggi di I grado sui "Gradoni"
Quota max raggiunta:523m sui "Gradoni" sopra il "Foro degli Occhialoni"
Dislivello in salita: 577m
Dislivello in discesa: 618m
Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi su Wikipedia   
Grotte di Frasassi su Wikipedia   


Marcato in azzurro il percorso su traccia GPS registrata durante l'escursione.



Percorso:
Partenza dal parcheggio antistante la chiesa romanica di "San Vittore alle Chiuse", si attraversa il ponte romano sul fiume "Sentino" seguendo l'evidente traccia  che lo costeggia: c'è un segnavia ed il sentiero ivi indicato è 139AG (segni bianco-rossi). Il percorso in questa prima fase è composto da alcuni brevi saliscendi che portano ad un bivio dove si prende il sentiero che sale alla destra, in mezzo al bosco.
L'ascesa prosegue per quattro tornanti che si inerpicano fino a "Pierosara" dove si raggiunge un crocevia: proseguendo sulla destra si va per "Pierosara" (sentiero 117); andando dritti, per il sentiero 139AG, si arriva alla sella tra il "Monte di Frasassi" (708m) ed il "Monte Giunguno" (734m); svoltando a sinistra (sentiero 117), si prosegue verso il "Foro degli Occhialoni". Si svolta a sinistra per quello che sembra un viale alberato finché la pista non ridiventa un sentiero che scende costeggiando il crinale, raggiungendo poi una piccola piazzola. Si prosegue per il sentiero a mezzacosta lungo il versante Nord-Est del "Monte Frasassi" finché si raggiunge un nuovo bivio: salendo sulla destra in pochi minuti si arriva all'ingresso della "Grotta del Mezzogiorno"; procedendo invece sulla sinistra il sentiero risale ripido nel bosco fino al "Foro degli Occhialoni" . Proseguendo per quest'ultimo si superano facili roccette aiutandosi con la vegetazione circostante. Dal "Foro degli Occhialoni" si procede sulla sinistra fino a raggiungere la base dei "Gradoni" (qui terminano i segni bianco-rossi): si arrampica (passaggi di I° con due cavi metallici) e si passa per una cengia esposta (anche qui cavo metallico). Il sentiero 117 "tecnicamente" termina qui, e la seguente parte di percorso è ora senza nome e non più segnalata, ci si ricongiungerà più avanti con il sentiero 117A: l'Ente Parco "consiglia" di terminare l'escursione qui e tornare indietro "nel rispetto dei vincoli posti per ragioni di sicurezza e rispetto della fauna sulle pareti che sovrastano la Gola". Si prosegue per tratti esposti lungo una pista con vecchi segni giallo-rossi ed omini di pietra fino a ricongiungersi con il sentiero 117A sopra la "Grotta della Beata Vergine di Frasassi".
Si scende poi sulla strada lastricata che conduce all'eremo di "Santa Maria infra Saxa" ed al tempietto del "Valadier" tenendosi sulla destra per arrivare poi alla strada asfaltata che costeggia il fiume "Sentino". Da qui si prosegue in direzione "San Vittore alle Chiuse" (sinistra) per circa 2.5 Km fino al punto di partenza.



Relazione:
Per domani si prospetta una bella giornata: l'autunno non è ancora inoltrato e la temperatura è mite, giornata ideale per avventure!
Dopo l'adrenalina dell'escursione precedente (Vetta Centrale del Corno Grande del Gran Sasso), decidiamo per qualcosa di meno impegnativo; allo stesso tempo non vogliamo fare troppa strada in automobile, la scelta quindi cade obbligatoriamente per un'escursione in zona.
E' da parecchio tempo che non faccio il sentiero per il "Foro degli Occhialoni", perché non andare lì? Detto... fatto!
L'appuntamento è fissato per le 7:00 di mattina: alla conta risulteremo essere solo in tre, purtroppo ci sono state alcune défiance. All'appello sono presenti il sottoscritto, Andrea e Daniele, guarda caso gli stessi che il 18 Ottobre del 2011 iniziavano l'installazione di una linea di produzione in Arabia Saudita (lavoro che sarebbe durato circa tre settimane): ovviamente l'umore e le sensazioni ora sono completamente diversi... 
Alle 7:30 circa già siamo a "San Vittore alle Chiuse". Tempo di parcheggiare la macchina in piazzetta di fronte alla Chiesa romanica, cambiarci d'abito e siamo già in marcia: oggi percorreremo un anello passando per il "Foro degli Occhialoni"e il "Tempietto di Valadier". 
Dalla piazza "puntiamo" verso il Ponte Romano che collega le due sponde del fiume "Sentino" e lo attraversiamo. Poco dopo, sulla sinistra, abbandonando la strada, iniziamo a seguire l'evidente traccia che costeggia il fiume (sentiero 139AG). In breve tempo raggiungiamo un primo bivio: proseguiamo tenendoci sulla destra entrando nel bosco (il segnavia è sempre il 139AG). Dopo una breve quanto intensa salita (quattro tornanti), giunti all'altezza di "Pierosara" arriviamo ad un secondo bivio, stavolta con crocevia. Siamo all'incrocio tra i sentieri 139AG e 117: proseguendo sulla destra si va per "Pierosara" (sentiero 117); andando dritti, per il sentiero 139AG, si va fino alla sella tra il  "Monte di Frasassi" (708m) ed il "Monte Giunguno" (734m); girando a sinistra (sempre segnavia 117), si prosegue verso il "Foro degli Occhialoni".
Noi proseguiamo a sinistra e, raggiunta una piazzola, la sterrata che avevamo iniziato a percorrere dopo il crocevia, si riduce nuovamente a sentiero. Superiamo un piccolo fosso e continuiamo la marcia proseguendo a mezzacosta lungo il versante Nord-Est del "Monte di Frasassi". Arriviamo ad un nuovo bivio: salendo sulla destra in pochi minuti si arriva all'androne della "Grotta del Mezzogiorno"; procedendo invece sulla sinistra il sentiero risale ripido nel bosco.  Proseguiamo in quest'ultima direzione e per facili roccette (e radici) in pochi minuti ci troviamo di fronte al "Foro degli Occhialoni". Che dire, sarò stato qui non so quante volte in circostanze e con persone sempre diverse: venire qui è sempre stata la mia valvola di sfogo, il modo più rapido per evadere dai problemi e dallo stress. Da solo, col gruppo parrocchiale da ragazzino, con gli amici, con i parenti, con le mie ex ... Praticamente sono stato qui con tutti! Adesso che ci penso, è proprio vero! Sono stato qui con tutte le mie ex-fidanzate, e guarda caso tutte, ma proprio tutte, appena giunte ai "Gradoni" non hanno voluto mai proseguire...
Racconto questo aneddoto ad Andrea e Daniele: "Eccolo! E' arrivato lui! Hai avuto tutte le donne tu! Basta con queste storie Vigna!"... E così via, autocensura!
Tornando a cose meno futili, percorrere questi sentieri, raggiungere questi luoghi, per me è sempre stato un qualcosa avente le connotazioni di "Montagna": gli odori, i colori, le sensazioni e le emozioni sono "simili" a quelle che una montagna con la emme maiuscola riesce a darti (non posso dire altrettanto dei suoni, purtroppo il tutto è accompagnato dal rumore di fondo prodotto dalle cave e dalla superstrada vicine!); quando non ho tempo di raggiungere luoghi più ameni ed isolati, per liberarmi da tutto e da tutti mi "accontento" di questo (ho usato il virgolettato perché questo è proprio un bell'accontentarsi, che magari, essendo vicino casa, non apprezzo come dovrei).
Il "Foro degli Occhialoni", per chi non lo sapesse, non è altro che un "finestrone" posto attraverso il "Monte Frasassi": sicuramente è quel che rimane di una cavità, un tempo molto più estesa, progressivamente smantellata dall'erosione. La vista dal suo interno è sulla sottostante "Gola di Frasassi", proprio di fronte all'ingresso della famosa "Grotta Grande del Vento" (è all'interno del monte che si staglia dall'altra parte della gola, il "Monte Valmontagnana").
Alla base di questa opera, cesellata dall'acqua e dal vento, si diramano alcuni cunicoli, e proprio inoltrandoci disarrampicando in uno di questi sulla sinistra che raggiungiamo uno slargo. A destra, sulla parete, è posizionato un cavo metallico: tramite questo si può proseguire in parete percorrendo una piccolo accenno di cengia fino ad arrivare ad una grotta, superata la quale ci si ritrova su di un balconcino molto panoramico (prestare la massima attenzione, il cavo è vecchio e consunto e l'esposizione è notevole!).
Facciamo una piccola sosta: giochiamo a fare i fotografi, gli scalatori... c'è sempre voglia di scherzare tra noi! E' giusto così!
Terminata questa breve "gita" all'interno del foro, uscendo, ci teniamo alla nostra destra, seguendo sempre il sentiero 117. Risaliamo per pochi metri nel bosco fino a raggiungere alcuni gradini rocciosi che ci conducono allo scoperto, a ridosso della cresta che dall'altro lato precipita a picco sulla "Gola di Frasassi": siamo giunti sui famosi "Gradoni", o "Scaloni" che, incisi sulla pietra viva della cresta stessa, ne rendevano più sicuro il suo superamento. Anche qui foto, chiacchiere, goliardia ecc... Non c'è alcuna fretta.
Dopo un po' decidiamo di proseguire salendo in cresta (passaggi di I grado con cordino metallico): il sentiero adesso non è più il 117 ma diventa il 117A (tecnicamente questa parte di sentiero è senza nome e non più segnalata, ci si ricongiungerà più avanti con il sentiero 117A, l'Ente Parco "consiglia" di terminare l'escursione qui e tornare indietro "nel rispetto dei vincoli posti per ragioni di sicurezza e rispetto della fauna sulle pareti che sovrastano la Gola"...).
Una volta sulla sommità della cresta, tramite un breve traverso sulla sinistra (altro cavo metallico) ci inoltriamo nuovamente nel bosco e iniziamo così la fase di discesa.
Il proseguire adesso è un qualcosa che avviene in automatico, non c'è niente su cui ragionare, niente su cui ponderare, è un qualcosa che accompagna i nostri pensieri, le nostre discussioni.
In breve tempo arriviamo alla grotta dove sono "incastonati" l'eremo di "Santa Maria infra Saxa" e il tempietto del "Valadier". Attraversiamo il portale e subito, sulla sinistra, proprio  all'ingresso di una grossa cavità, troviamo il tempietto del "Valadier"; sulla sinistra invece, scavato nella roccia, l'eremo di "Santa Maria infra Saxa". Ancora non c'è nessuno in giro, ne approfittiamo per contemplare quello che ci circonda: c'è un qualcosa di profondo in questo luogo, un qualcosa che riesce a toccarci nelle corde più intime; iniziamo così a parlare sottovoce, proprio per non disturbare la quiete ed il silenzio che qui regnano.
Ce ne andiamo a malincuore, con la promessa di tornare presto. Scendiamo verso la "Gola della Rossa", verso la strada che costeggia il fiume "Sentino" e che ci condurrà a "San Vittore alle Chiuse" o "delle Chiuse". Iniziano a squillare i telefoni, lungo la strada passano alcune auto: la magia è finita. 
Arriviamo di fronte all'ingresso delle "Grotte di Frasassi", guardiamo a sinistra, in alto, poco fa eravamo circa 300m più in alto...
Proseguiamo ed in pochi minuti siamo nuovamente di fronte alla Chiesa romanica: in meno di tre ore abbiamo percorso tutto l'itinerario.
No, ancora è troppo presto per tornare a casa!
Saliamo in auto e dopo meno di un chilometro di marcia parcheggiamo vicino alla biglietteria delle "Grotte": la crescia con "Ciauscolo" e formaggio di "Gaetano" e una bella birra fresca ci stanno aspettando!
Tra un boccone e un altro: "Vigna, adesso che ci hai portato qui non significa che andremo a letto insieme! Ahahahahah! Non fare scherzi! Non siamo come le tue fidanzate! Ahahahahah!"
"Certo che no! Voi non siete come loro, voi avete superato i "Gradoni"!?!?" 
Ci guardiamo per qualche secondo, poi... "Buahahahahahah...".
L'avete capita, no?



Momenti salienti in un collage video





Link per album Fotografico su Google Foto




Galleria Fotografica


L'abbazia del borgo di "San Vittore delle Chiuse", il Monte di " Frasassi " sullo sfondo.



Il fiume "Sentino".



Si sale in mezzo alla boscaglia.



Il "Foro degli Occhialoni".



Bel panorama, vero?



Arrampichiamoci dentro uno di questi cunicoli...



... ci siamo quasi... 



... Bu Bu Settete!



Il "Monte Frasassi".



Il "Monte Valmontagnana" dall'altra parte della "Gola della Rossa".



Particolare del "Monte Valmontagnana".



Particolare del "Monte di Frasassi".



"Quando ho fatto la traversata del Monte Valmontagnana sono passato per di là!"



Il "Monte Frasassi" e la frazione "Pierosara".



"Tutto ok, Daniele! Tra poco saliamo!"



Il sottoscritto (per chi ancora non lo sapesse...), sullo sfondo la falesia di "Cagliostro".



Si inizia l'arrampicata salendo in cresta.




Andrea agganciato al cavo metallico sul traverso dell'ultima parte dei "Gradoni".



Bei posti per arrampicare!



L'ingresso per l'Eremo Santuario di "Santa Maria infra Saxa" e il tempietto del "Valadier".




Il "Portale".



Il tempietto a sinistra, l'eremo a destra.



Poco fa eravamo lassù, in alto a destra.


Pronti all'abbuffata?