Ciao, sono Gianluca, un innamorato delle proprie passioni. L'avventura è il tema portante, intesa come distacco dalla realtà quotidiana, per immergersi in un contesto dove l'istinto predomina sulla razionalità; intesa come scoperta della verticalità, nel sentirsi completi quando si va sempre più su, sfidando le proprie paure ma contemplando l'abisso. In questo spazio sono condivise le mie esperienze, magari per invogliare qualcuno a ripeterle, magari per fornire qualche utile consiglio.


giovedì 22 settembre 2016

Uniti per Castelsantangelo sul Nera - Escursione solidale al Monte Vettore

A volte i buoni propositi non contano nulla se non sono supportati dai fatti...


La "cresta del Redentore". Parco nazionale dei Monti Sibillini, 2 Agosto 2016.

E' da qualche giorno che questa idea mi frulla per la testa: da amante e fruitore delle bellezze dei Sibillini non potevo certo tirarmi indietro dopo i tragici eventi del 24 Agosto scorso, grazie anche alla visibilità di questa pagina. Per Domenica 2 Ottobre 2016 voglio organizzare un'escursione presso il Monte Vettore innanzitutto per sensibilizzare ulteriormente le persone a quanto accaduto e fornire un aiuto concreto; in secondo luogo per "tornare" sulla montagna più alta dei Sibillini e delle Marche dopo questi ultimi accadimenti. Verranno formati due gruppi: il primo (chi se la sente di sfacchinare di più...) partirà da Foce di Montemonaco ed arriverà in vetta seguendo la cresta dal Sasso d'Andrè prima e Monte Torrone poi (io sarò in questo gruppo); il secondo, che salirà partendo da Forca di Presta seguendo la via classica per l'ascesa al Vettore. In vetta i due gruppi si incontreranno per una simbolica stretta di mano, si mangerà qualcosa insieme, ci si conoscerà, si scatteranno foto (tante!) e poi via! Ovviamente nei prossimi giorni pubblicherò maggiori informazioni riguardo difficoltà, tempi di percorrenza ecc... ecc... Per quel che riguarda la concretezza degli aiuti l'idea è quella che i partecipanti (me compreso) versino una quota (devo ancora decidere l'entità) che andrà devoluta completamente per la ricostruzione di Castelsantangelo sul Nera: a scanso di equivoci verrà compilata una lista dei partecipanti con l'ammontare di quanto ricavato, verrà poi effettuato un bonifico al Comune di Castelsantangelo sul Nera e tutto quanto citato poc'anzi verrà pubblicato puntualmente sulla pagina Facebook Avventure di Montagna



Il "Monte Vettore" (2476m) visto dalla "Sella delle Ciaule" (2240m). Parco nazionale dei Monti Sibillini, 2 Agosto 2016.

Aggiornamento del 11 Settembre 2016

Eccoci qua! Come promesso l'altro ieri sono qui per aggiornarvi su questa escursione che sta avendo un ottimo riscontro i termini di partecipanti e persone interessate: il bello è che molti non sono ancora presenti sui principali social network e mi hanno garantito la loro presenza telefonicamente o di persona!
Bando alle ciance, vengo a rispondere ad uno dei quesiti che forse maggiormente avrete in mente, ossia perché è stato scelto il "Monte Vettore" per questa escursione?
Dopo il terremoto del 24 Agosto 2016 che ha sconvolto i nostri territori e le nostre vite il "colpevole" è stato individuato proprio in questa montagna: lungo la Faglia del "Monte Vettore" e la Faglia del "Vettoretto" è stata mappata dai geologi di "Emergeo" (uno dei gruppi operativi di emergenza sismica per i rilievi geologici dell’Ingv) "una rottura cosismica di neoformazione caratterizzata da singole fratture/scarpate di faglia di lunghezza massima di 5-6 metri, strutturate in sistemi geometrici regolari allineate e continue per circa 5.2 km".
Tradotto in termini più fruibili ai più si tratta di spaccature nel terreno, fratture vere e proprie con differenze di quota di alcune decine di centimetri.
Il "mostro " quindi è stato trovato... In tutti noi, me compreso si è insinuato un sentimento oserei dire di paura nei confronti di questa montagna, responsabile a nostro dire di quanto accaduto.
Riflettendoci però mi sono accorto che il nostro vivere, commensurato alla storia geologica di questi luoghi, ha la durata di un battito di ciglia: avvenimenti del genere ci sono, ci sono stati e ci saranno sempre. Il "Monte Vettore" ora non è divenuto una montagna "cattiva" perché "sorgente" di questi movimenti tellurici, il "Monte Vettore" è una montagna, come tutte le altre, con i suoi pericoli insiti ma perfettamente visibili: le montagne sono lì, eterne ai nostri occhi, e non nascondono niente, mostrano tutto... Siamo noi che dobbiamo saper cogliere i messaggi che ci dà... Forse stiamo trascurando la nostra parte più nascosta, quella più recondita ma legata maggiormente alla natura che ci circonda e stiamo diventando ciechi.
Salire sul Vettore quindi rappresenta il simbolo di una riconciliazione con la natura che non ci è nemica (questo non lo dobbiamo dimenticare mai), ma segue le sue regole che non appartengono a me, a voi, a nessuno... Noi, piccoli uomini, con il nostro intelletto, con il nostro raziocinio a volte pecchiamo di superbia, crediamo di poter sottomettere la natura ai nostri dettami... fallendo.
La camminata, l'incontrarsi in vetta, l'abbracciarsi in un bel cerchio fra le sue rocce vuole rappresentare quindi per me un modo per dire a questa splendida montagna che noi ci siamo (senza avere paura), la rispettiamo e cercheremo di "leggere" con più umiltà i suoi segnali.



Locazione geografica: poco sotto la cima del "Monte Banditello" e molto sopra il "Piano della Gardosa".
Una piccola pausa è d'obbligo in questi bei prati per ammirare il panorama che si trova alle nostre spalle: la splendida cresta che dalla "Cima Vallelunga" (al centro) conduce fino alla "Sibilla" (a destra). Parco Nazionale dei Monti Sibillini, 23 Luglio 2016.


Questa montagna non è divenuta più pericolosa dal 24 Agosto 2016, lo era e lo sarà sempre per il semplice fatto che è lì, selvaggia e non controllabile. Certo, sarebbe da pazzi ora fare la via del "Canalino" per l'ascesa al Vettore oppure percorrere la Nord della "Sibilla" (le avevo programmate proprio per questo Autunno, sigh!), il pericolo di scariche sarebbe maggiore, però c'era anche prima. Questo per dire che il problema non è il terremoto in se ma le dirette conseguenze come in questo caso, ovvero può bastare una semplice replica anche di magnitudo inferiore per generare una frana: a volte basta un alito di vento a provocare scariche; ci sono pietraie che rimangono in piedi per non so quanto tempo in barba alle leggi della fisica. Il paradosso è che praticamente sono più pericolosi ad esempio i camosci delle scosse di terremoto. Un anno fa circa ne incontrai un piccolo branco presso il "Corno PIccolo" del Gran Sasso d'Italia, mentre scendevo per la via Normale: quando si sono accorti della mia presenza e sono fuggiti non vi dico il casino che hanno combinato!
Tornando alla nostra escursione quindi i pericoli che ci sono sono gli stessi che c'erano prima: le vie che percorreremo non sono alpinistiche, e non passano dentro a gole, sotto qualche bastione roccioso oppure lungo morene detritiche. Quella più "facile", ossia la via che sale alla vetta partendo da Forca di Presta passando per la "Forca delle Ciaule" è classificata come E - Escursionistico (Itinerario su sentieri o tracce di sentiero ben visibili, normalmente con segnalazioni. Può avere tratti ripidi; i tratti esposti sono di norma o protetti, o attrezzati. Può prevedere facili passaggi in roccia, non esposti e che comunque non richiedono conoscenze alpinistiche specifiche. Fonte Wikipedia); quella che invece sale da Foce di Montemonaco passando per la cresta del "Monte Torrone" è classificata come EE - Escursionisti Esperti (Itinerario generalmente segnalato, ma che richiede capacità di muoversi
su terreni particolari, quali tratti su terreno impervio o infido, tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche (es. tratti attrezzati), tratti non segnalati, ecc. Fonte Wikipedia). La prima non presenta passaggi esposti, il sentiero sempre ben visibile e segnalato ed è la via più semplice per raggiungere la vetta: il rischio caduta massi è pressoché nullo (a meno che non cadano dal cielo!), l'unica cosa da tenere in considerazione è il dislivello che è quasi di 1000 metri (l'ultima volta che ho percorso questo sentiero è stato il 2 Agosto 2016).
La seconda via invece dopo un primo tratto in mezzo ad una bellissima faggeta, prosegue per prati e poi in cresta fino alla vetta: niente da segnalare, è classificata EE non per passaggi tecnici o esposizione eccessiva, ma solo per l'impegno fisico considerevole (circa 1700 metri di dislivello e distanza da percorrere di circa 18 Km a/r). Come per la via precedente anche qui il rischio caduta massi ha una probabilità vicina allo zero proprio per il terreno dove si svolge (l'ultima volta che ho percorso questo sentiero è stato Sabato 23 Luglio 2016).
Prima che mi dimentichi, cosa importante, questi due sentieri sono perfettamente agibili e senza alcun divieto da parte delle autorità preposte.
Per il momento non vi annoio oltre, credo di essere stato prolisso come al solito, ci rivediamo tra qualche giorno con altri aggiornamenti.
A presto e buona montagna!


La cresta che dal "Sasso d'André" (2100m) conduce al "Monte Torrone": il mio amico Mirko alle prese con uno dei passaggi più impegnativi che conducono poi sulla sua vetta, sullo sfondo la "Sibilla" e dietro la "Priora" a vigilare... Parco Nazionale dei Monti Sibillini, 23 Luglio 2016.


Aggiornamento del 18 Settembre 2016

Come promesso stamattina eccoci qua a parlare dell'evento del 2 Ottobre prossimo: "Uniti per Castelsantangelo sul Nera - Escursione al Monte Vettore". Per chi si fosse "sintonizzato" solo ora ricordo che l'obiettivo è quello di raggiungere la cima del "Monte Vettore" (2476m) e per fare questo verranno formati due gruppi: il primo con partenza da Foce di Montemonaco; il secondo con partenza da Forca di Presta. Preciso che le strade di acceso a queste due località sono perfettamente agibili, ho controllato proprio stasera. Passiamo alla descrizione del primo tragitto, il più impegnativo. Come tempi di percorrenza siamo a circa 4/5 ore per la salita e 3/4 ore per la discesa, la distanza da percorrere è di circa 18Km (tra andata e ritorno) mentre il dislivello in salita è di circa 1687m, così come quello in discesa: si sale e si scende per lo stesso sentiero, purtroppo non si può scendere per la Valle del Lago di Pilato, un'ordinanza del Sindaco di Montemonaco ne vieta l'accesso da Foce (causa le frane e gli smottamenti che si sono avuti sulla parte di sentiero meglio conosciuta come "le Svolte").
Il punto di incontro è la piazzetta di Foce di Montemonaco alle ore 6:45 per partire alle 7:00: quel giorno il sole sorgerà alle ore 7:09 quindi non servono frontali o altro. Il percorso è classificato di tipo EE (Escursionisti Esperti) più che altro per la sua lunghezza e per l'impegno fisico richiesto, non vi sono passaggi esposti o tecnici ed offre la possibilità di percorrere una delle creste più belle dei Sibillini, ossia quella che dal "Sasso d'Andrè" (2100m) conduce al Vettore passando per il "Monte Torrone" (2117m).


Il percorso che sale da "Foce di Montemonaco" fino al "Monte Vettore" passando per la cresta del "Monte Torrone".

Il secondo percorso è invece un classico ed è la via più conosciuta per la più alta montagna delle Marche. I tempi sono inferiori all'altro sentiero: per la salita al massimo 3 ore e mezza, per la discesa 2 ore e mezza; la distanza da percorrere è di circa 10,2 Km (tra andata e ritorno) mentre dislivello in salita così come quello in discesa è di circa 987m: anche qui si sale e si scende per lo stesso percorso. Il punto di incontro è il piccolo parcheggio lungo la strada di Forca di Presta alle ore 8:15 per poi partire alle 8:30. Questo percorso è classificato come E (Escursionisti), però è da non sottovalutare, i numeri citati poc'anzi parlano da soli.


Il percorso che sale da "Forca di Presta" fino alla cima del "Monte Vettore".

Parliamo di abbigliamento e materiali: giacca anti-vento, pile leggero, maglietta leggera (vestirsi a strati sovrapposti è la miglior regola), pantaloni lunghi tecnici (da evitare jeans e velluto: sono pesanti e se si bagnano si inzuppano), calze da trekking e scarponi. Questi ultimi direi che sono quasi obbligatori, le scarpe basse da trekking come si vedono ultimamente sempre più spesso non proteggono le caviglie, così come non proteggono il piede dalle sollecitazioni e dovrebbero essere usate solo per escursioni di tipo T (Turistico).
Per chi li possiede consiglio di portare i bastoncini telescopici. Dentro lo zaino mettere una maglia più pesante, calzini di scorta, K-Way, una buona scorta d'acqua e cibo (frutta secca, biscotti, cioccolato). Dentro l'auto lasciare un cambio completo di abiti e scarpe (tanto non pesano) e portare con se macchina fotografica, occhiali da sole e cappello.
Parliamo della quota di partecipazione che è di €15, e tutto, ma proprio tutto sarà devoluto per la ricostruzione di Castelsantangelo sul Nera: non sono una guida professionista e mai mi sognerei di prendere un compenso per un qualcosa di cui non ho neanche il titolo; io ed i miei amici saremo lì in veste di organizzatori e conoscitori dei percorsi. La raccolta del denaro avverrà una volta in vetta, dove verrà effettuato un "censimento" di tutti i partecipanti: nome, cognome e quota versata. Verrà calcolato il totale che sarà comunicato subito alla folla (mi auguro!) che quel giorno sarà in vetta e per la consegna del denaro ho proprio contattato il Sindaco di Castelsantangelo sul Nera per capire se è possibile farlo in serata direttamente sulle sue mani o quelle di un suo rappresentante. In tal proposito sto cercando di organizzare anche qualcos'altro...
Se questo non fosse possibile opteremo per il bonifico sul CC del Comune di Castelsantangelo sul Nera che effettuerò la sera stessa e di cui pubblicherò la ricevuta prontamente su questa pagina.
Tornando all'escursione, il fine settimana precedente farò un giro di perlustrazione del percorso più impegnativo (quello da Foce) per controllare che sia effettivamente tutto a posto dall'ultima volta che sono stato lì (23 Luglio scorso); per quello che sale da Forca di Presta (molto più frequentato) invece so per certo che la situazione è nella normalità.

Ho proprio pubblicato poc'anzi le immagini dei percorsi ricavate tramite la sovrapposizione delle tracce GPS registrate durante le mie ultime escursioni su Google Earth.


Aggiornamento del 20 Settembre 2016


Oggi anche la carta stampata ha parlato di questo evento!
Per la precisione il Corriere Adriatico, Cronaca di Macerata, ha dedicato a questa iniziativa ben quattro colonne!
Mi raccomando, non mancate per il 2 Ottobre!
A tal proposito sto organizzando qualcosa anche per chi non se la sente di partecipare alle escursioni...


Dal "Corriere Adriatico - Cronaca di Macerata" del 20 Settembre 2016.



Aggiornamento del 23 Settembre 2016

Della nostra iniziativa si parla anche sul settimanale "Orizzonti della Marca" (edito a Camerino), domani in edicola.
Da "Orizzonti della Marca" del 24 Settembre 2016.





Panoramica video dalla vetta del "Monte Torrone" . Parco nazionale dei Monti Sibillini, 23 Luglio 2016.



Aggiornamento del 24 Settembre 2016

Buona sera a tutti!
Ho proprio svolto stamani il sopralluogo sul sentiero che da Foce di Montemonaco conduce, tramite la cresta del Monte Torrone, al Monte Vettore: dire che è stato meraviglioso sarebbe riduttivo! Il sole, i colori, i panorami... tutto all'ennesima potenza!
I sentieri poi li ho trovati nella stessa maniera in cui li avevo lasciati il 23 Luglio scorso: il sisma non ha cambiato nulla!
Mi raccomando per Domenica prossima!
Un'unica cosa mi ha lasciato perplesso, a parte due escursionisti (due!?) non ho incontrato anima viva: sulla cima del Monte Vettore c'è sempre ressa, tanta gente che sale da Forca di Presta, escursionisti sulla Cresta del Redentore, persone al Lago più famoso del centro Italia... Invece oggi nessuno!
A Foce oggi a parte io ed i Vigili del fuoco non c'era anima viva (io, a scanso di equivoci, un bel panino ed una birra li ho fatti scomparire in un battibaleno!).
Questo non è normale!
I sentieri sono a posto, le attività sono aperte, il meteo promette bel tempo e nessuno viene in questi luoghi bellissimi!
Perché?
Troppo allarmismo, troppa disinformazione, troppa paura: mi sa tanto che questo terremoto è entrato troppo prepotentemente nei pensieri delle persone che non l'hanno vissuto in prima persona. Per aiutare a ripartire gli abitanti di questi luoghi bellissimi, quelli che lo hanno subito veramente, bisogna che noi tutti torniamo, normalmente, come abbiamo sempre fatto. Dobbiamo stare vicini a queste persone andando per montagne come facevamo prima e poi magari fermandoci a far merenda, a pranzo in uno di questi luoghi: loro hanno bisogno di tornare alla normalità e noi dobbiamo essere partecipi in questo.
Quindi domani approfittando del bel tempo partite: le strade sono tutte aperte, i sentieri anche (a parte pochi dove vigono divieti che credo a breve verranno tolti) ed anche le attività commerciali!
Ripartiamo con loro, non lasciamoli soli...

La bella quanto affilata cresta del "Monte Torrone" vista dalla forcella tra quest'ultimo ed il "Sasso d'André". Parco nazionale dei Monti Sibillini, 24 Settembre 2016.


Panoramica dalla vetta del "Sasso d'André". Parco nazionale dei Monti Sibillini, 24 Settembre 2016.


Il laghetto di "Foce di Montemonaco". Parco nazionale dei Monti Sibillini, 24 Settembre 2016.


Aggiornamento del 26 Settembre 2016

Buongiorno a tutti! Finalmente il grande giorno sta per arrivare e l'emozione sale sempre di più: ora un'unica cosa ci può fermare ossia le avverse condizioni meteorologiche, però per questo credo sia meglio aspettare fino a Venerdì per avere un più alto valore di attendibilità delle previsioni. Nel caso diano pioggia o altro l'evento non verrà annullato ma solo spostato di una settimana in attesa di tempo bello.
L'altro ieri, come già accennato nei post precedenti, ho svolto un sopralluogo nel sentiero più impegnativo cioè quello che parte da "Foce di Montemonaco": sono stato fortunato, le condizioni erano ottimali ed ho avuto la possibilità di godere appieno degli splendidi scenari che questo percorso offre. A differenza del Luglio scorso stavolta sono ridisceso per la stessa via per non lasciare nulla al caso e controllare dettagliatamente il percorso sia in salita che in discesa: qui di seguito i dati registrati tramite GPS.

24 Settembre 2016
Partenza da Foce di Montemonaco (945m) ore 6:49 
Rientro a Foce di Montemonaco ore 13:05
Durata escursione: 6h16m 
Distanza percorsa: 17,7Km circa
Grado di difficoltà: EE
Vette raggiunte: 2100m Sasso d'André (omino di pietre), 2102m Monte Torrone (omino di pietre), 2476m Monte Vettore (inclinometro installato dopo il terremoto) 
Quota massima: 2476m Monte Vettore
Dislivello in salita: 1800m circa
Dislivello in discesa: 1800m circa

Rispetto a quanto scritto precedentemente la cosa che si nota è che il dislivello in salita è maggiore: questo perché la volta scorsa ero sceso per la Valle del "Lago di Pilato", invece stavolta, seguendo lo stesso itinerario, sono dovuto risalire sul "Sasso d'Andrè". Cosa dire, i numeri parlano da soli: è un percorso riservato a persone allenate, i dislivelli sono importanti così come la distanza. Aggiungo che ho tenuto un'andatura abbastanza sostenuta ed ho fatto una piccola pausa di circa quindici minuti in vetta al "Monte Torrone": ovviamente il 2 Ottobre non terremo questo passo ed effettueremo più pause.
Ricapitolando:

Percorso per la cresta del "Monte Torrone"
Luogo di incontro: Foce di Montemonaco ore 6:45
Partenza ore: 7:00
Tempo salita: 4/5 ore
Sosta in vetta al Monte Vettore: 30 minuti circa (questo tempo dipenderà molto dalle condizioni meteorologiche)
Tempo discesa: 3/4 ore

Riguardo il percorso che sale da "Forca di Presta" invece i dati sono questi:

2 Agosto 2016
Partenza da Forca di Presta (1536m) ore 11:05 
Rientro a Forca di Presta ore 17:36
Durata escursione: 5h31m
Distanza percorsa: 10,2Km circa
Grado di difficoltà: E
Dislivello in salita: 987m
Dislivello in discesa: 987m
Vette raggiunte: 2476m Monte Vettore (inclinometro installato dopo il terremoto)

In questa circostanza i tempi sono stati registrati tenendo un'andatura normale e sono state effettuate due pause: la prima nei pressi del rifugio "Zilioli" di 26 minuti; la seconda in vetta di 17 minuti. In questo caso l'escursione non è impegnativa come l'altra (il dislivello è poco più della metà) ed è riservata anche per chi non è un "camoscio". Ricapitolando:

Percorso da "Forca di Presta"
Luogo di incontro: Forca di Presta ore 8:15
Partenza ore: 8:30
Tempo salita: 3 ore/3 ore e 30m
Sosta in vetta al Monte Vettore: 30 minuti circa (questo tempo dipenderà molto dalle condizioni meteorologiche)
Tempo discesa: 2 ore/2 ore e 30m

Colgo l'occasione per tornare sul discorso dell'abbigliamento e dei materiali:
- giacca anti-vento;
- pile leggero;
- maglietta tecnica leggera (vestirsi a strati sovrapposti è la miglior regola);
- pantaloni lunghi tecnici;
- calze da trekking;
- scarponi (portare questi e non scarpe da trekking);
- bastoncini telescopici. 
Dentro lo zaino portare:
- una maglia più pesante;
- calzini di scorta;
- K-Way;
- una abbondante scorta d'acqua;
- cibo energetico (frutta secca, biscotti, cioccolato, barrette energetiche);
- guanti leggeri e cuffia (Sabato scorso faceva veramente freddo, meglio avere qualcosa in più che in meno);
- macchina fotografica;
- occhiali da sole. 
Dentro l'auto lasciare un cambio completo di abiti e scarpe (tanto non pesano).
Per il momento è tutto, vi lascio con questa fotografia scattata il 2 Agosto scorso salendo da Forca di Presta: la vista è su uno degli altopiani più famosi del centro Italia ossia la piana di Castelluccio.
Buona giornata!


"Cielo a pecorelle pioggia a catinelle" come dice il vecchio proverbio: fortunatamente quel giorno poi non piovve! I "Piani" di Castelluccio di Norcia dal sentiero che sale da "Forca di Presta". Parco nazionale dei Monti Sibillini, 2 Agosto 2016.


Ultim'ora! Siamo anche sul quindicinale "Jesi e la sua Valle",  precisamente sul numero 17 in edicola da Sabato 24 Settembre 2016: per me è una piccola gioia essere sul giornale della città dove sono nato ed ho vissuto per i primi 35 anni della mia vita!


Da "Jesi e la sua Valle" del 24 Settembre 2016.





Dalla cresta del "Monte Torrone" guardando verso Nord-Est: alla sinistra il "Sasso d'Andrè" con i suoi 2100 metri di altezza, alla destra, molto più in basso, il "Lago di Gerosa". Fotografia scattata il 24 Settembre 2016, Parco Nazionale dei Monti Sibillini.




Aggiornamento del 30 Settembre 2016

Buona sera!
Mannaggia a questo tempo, bello fino ad oggi e per Domenica incerto... una decisione in tal senso verrà presa domani nel primo pomeriggio. Come riferimento per le previsioni meteo faccio affidamento al sito dell'aeronautica militare: su www.meteoam.it è presente una sezione "Montagna" dove, tramite il servizio "Meteomont" (www.meteomont.gov.it/infoMeteo/)vengono fornite previsioni a breve termine, su una determinata zona montana, con un indice di affidabilità molto alto. Gli aggiornamenti, come ivi riportato, avvengono solitamente intorno alle ore 14:00 ecco perché domani (Sabato 1 Ottobre) aspetterò quest'ultimo aggiornamento e poi prenderemo la decisione riguardo lo svolgimento o meno dell'escursione.
A prescindere che l'escursione avvenga Domenica 2 Ottobre o venga rimandata in attesa di condizioni meteorologiche favorevoli volevo adesso trattare una questione abbastanza delicata, ossia quella della responsabilità in caso di incidente durante questo evento. La nostra iniziativa spero sia un momento di gioia e condivisione, purtroppo però devono essere valutati tutti gli aspetti e considerate delle situazioni, anche spiacevoli, che si potrebbero presentare.
Anche se il nostro evento nei termini in cui è stato ideato è una "escursione tra amici" devo puntualizzare alcuni concetti proprio per evitare si creino situazioni a cui non oso nemmeno pensare.
Io ed i miei amici parteciperemo a questa escursione così come lo farete voi tutti, avremo un ruolo attivo in quanto ci occuperemo della organizzazione logistica (abbiamo fissato gli orari per l'incontro, censiremo il numero dei partecipanti, raccoglieremo i fondi per poi destinarli al Comune di Castelsantangelo sul Nera ecc...) ma il nostro compito, le nostre attribuzioni si esauriscono qui. Noi non assumeremo il ruolo di "accompagnatori", non si instaurerà tra noi e voi un rapporto del tipo "accompagnatore-accompagnato". Tutti quelli che parteciperanno a questa escursione saranno sullo stesso livello, d'altronde io ed i miei amici anche volendo non ne abbiamo le capacità ed i requisiti: non abbiamo svolto corsi al CAI o simili, non siamo guide escursionistiche, tantomeno alpine!
Partiremo insieme ma poi ognuno sarà responsabile per se stesso: se qualcuno decide di tornare indietro perché stanco, decide di staccarsi dal gruppo perché ha una diversa andatura, decide di cambiare percorso ecc... è libero di farlo, non c'è alcun vincolo, non c'è alcun rapporto contrattuale che ci tiene legati.
Chi viene lo fa spontaneamente, per uno scopo benefico e lo fa sotto la propria responsabilità: se venite quindi lo fate accettando implicitamente quanto sopra riportato.
Fiuuu... Mi sono tolto un bel peso, spero comprendiate il messaggio che ho voluto trasmettervi: se proprio non ci riuscite vi chiedo solo di provare a mettervi nei miei panni.
Basta, chiudiamo questo discorso...
Vi lascio con una fotografia che ho scattato Sabato scorso dalla cima del Monte Vettore: e sì, la croce non c'è più (è stata appoggiata a terra lì vicino) ed è stata sostituita da un "inclinometro", installato proprio per aiutare i geologi a monitorare al meglio ciò che accade sotto i nostri piedi...
A domani e incrociamo le dita!

Dalla cima del "Monte Vettore" una panoramica ad Ovest dove quello che colpisce è l'assenza della croce di vetta! Fotografia scattata il 24 Settembre 2016, Parco Nazionale dei Monti Sibillini.


Aggiornamento del 3 Ottobre 2016

Visto l'entusiasmo dei partecipanti, ieri, con il gruppo partito da Foce di Montemonaco, abbiamo deciso di "allungare" il percorso facendo una capatina all'unico lago non artificiale delle Marche che ci ha regalato questo bellissimo scorcio. Ed è stata una sorpresa: non lo avevamo mai visto diviso in tre parti...
Riguardo l'escursione di ieri poi... vi racconterò di più nelle prossime ore!



Il "Lago di Pilato". Parco nazionale dei Monti Sibillini, 2 Ottobre 2016.



Promettere e mantenere è una cosa che porta lontano.
(Pierre de Marivaux)


Buona sera a tutti!
Nei prossimi giorni descriverò con dovizia di particolari quanto avvenuto ieri durante l'escursione, quello di cui volevo parlarvi adesso riguarda la cifra che siamo riusciti a raccogliere per il Comune di Castelsantangelo sul Nera.
L'importo lo potete leggere nella copia del bonifico da me effettuato nella giornata odierna: sicuramente sono molto felice e soddisfatto per tutto quello che io ed i miei amici siamo riusciti a fare, certo, se il tempo ci dava una mano magari potevamo parlare di altri importi. Nessun rimpianto comunque, si vede che doveva andare così.
La gioia rimane e con essa la consapevolezza di aver contribuito, seppur in piccola parte, alla ricostruzione di un bellissimo paese: quello che contava per me era dare un segnale, un messaggio, ed in tal senso il mio obiettivo è stato raggiunto.
Non pubblicherò la lista dei partecipanti con il relativo importo versato come preventivato, mi è stato chiesto di non farlo: ieri sera, dopo una bella e ricca cena "quasi" tutti insieme alla "Taverna della Montagna di Montemonaco" (vi consiglio caldamente di andare), abbiamo raccolto il denaro il cui totale è quello che potete leggere qui sotto.
Ieri è stato meraviglioso, ho trovato un gruppo di persone fantastiche, siamo stati insieme per una sola giornata ma è come se ci si conoscesse da una vita. Non mi scorderò mai di dire che quello che si vive in montagna, la comunione di intenti per il raggiungimento di uno scopo (in questo caso più di uno), gli sforzi, la fatica, fanno emergere il nostro vero io, quello che abbiamo dentro, senza maschere, senza veli: nudi fino all'osso. Si capisce quindi come le emozioni che si vivono siano amplificate e questo fa si che le persone o entrano subito in empatia o non si sopportano.
Ieri si è creata tra noi una magica atmosfera, addirittura sfociata nella voglia di allungare il percorso proprio per non far finire troppo presto quanto di bello stavamo vivendo: che dire, la natura circostante ha dato una grossa mano in tutto questo, in minima parte però.
Vi ringrazio, tutti, anche chi non ha partecipato, e non è detto che per il futuro...



La ricevuta del bonifico effettuato a favore del Comune di "Castelsantangelo sul Nera" il giorno 3 Ottobre 2016.



Aggiornamento del 4 Ottobre 2016

E' iniziato il lavoro di editing della bella avventura vissuta Domenica scorsa e in questa fase iniziale mi sono voluto soffermare sul tragitto compiuto dal gruppo partito da Foce di Montemonaco: a tal proposito ho preso la traccia GPS registrata durante l'escursione e tramite Google Earth ho ricavato la mappa del percorso da noi seguito. 



Marcato in azzurro il percorso su traccia GPS registrata durante l'escursione del gruppo salito da Foce di Montemonaco.


Aggiornamento del 19 Ottobre 2016

Questo evento ha fatto parlare di se, indubbiamente, e a distanza di qualche giorno i fatti lo confermano. Questa cosa mi rende felice ed allo stesso tempo mi inorgoglisce, anche perché ha dato il via a manifestazioni simili che si stanno susseguendo proprio in questi giorni nelle zone terremotate. Ho ricevuto complimenti, ringraziamenti e cosa importante nel mio piccolo (insieme ai partecipanti) sono riuscito a dare un aiuto concreto alle popolazioni colpite dal sisma. Sono arrivate altresì anche delle critiche, fortunatamente poche, da persone che hanno messo addirittura in dubbio i buoni propositi che mi hanno spinto ad organizzare questa escursione: come ho già avuto occasione di rispondere in un social (mi autocito!) "le chiacchiere stanno a zero e alla fine solo i fatti parlano", ed è così che è stato.
Ovviamente nelle prossime settimane pubblicherò tutte le fotografie dell'escursione e la relazione completa come mio solito. Oggi invece, in occasione del primo anniversario della messa on-line di questo blog (come passa il tempo!), pubblicherò qualcosa di particolare...
All'indomani della splendida giornata del 2 Ottobre scorso mi è stato chiesto da un giornale se volevo scrivere un articolo per descrivere quanto vissuto: la mia risposta non poteva che essere positiva ed il risultato è quello che potete vedere qui sotto. La pubblicazione in questione è "Orizzonti della Marca", un settimanale edito a Camerino dall'Associazione Culturale omonima, ed il mio articolo è stato pubblicato proprio nel numero 40 uscito Venerdì scorso nelle edicole. 
Mi sono dovuto limitare, il mio estro creativo è stato contenuto a 5000 caratteri (compresi gli spazi), aggiungo giustamente visto il mio proverbiale essere prolisso: nel mio blog ho tutta la libertà che voglio, in un giornale mica posso pretendere di occupare tutte le colonne di ogni pagina!?
In tal senso ringrazio la redazione di "Orizzonti della Marca" nella persona del suo direttore responsabile Giuseppe de Rosa che mi ha dato questa splendida opportunità e nelle prossime settimane non è detto non possiate leggere altri miei articoli.
Di seguito quindi copia digitale della pagina dove compare il pezzo sopracitato ed una sua trascrizione per facilitarne la lettura, corredata da alcune immagini.

A presto!

Da "Orizzonti della Marca" n.40 dell'Ottobre 2016.

"Ore 6:35 di una Domenica mattina di inizio Ottobre, sono appena giunto a Foce di Montemonaco. Piove, il meteo prevede smetta tra pochi minuti, speriamo sia così. Oggi è una giornata speciale, tra poco mi incontrerò con i partecipanti dell'escursione che ho organizzato per raccogliere fondi in favore dei terremotati di Castelsantangelo sul Nera: da amante e fruitore delle bellezze dei Sibillini non potevo rimanere con le mani in mano dopo quanto accaduto il 24 Agosto scorso.


Da "Orizzonti della Marca" numero 40 del 15 Ottobre 2016.

Un evento che ha sconvolto i nostri territori e le nostre vite, il "colpevole" individuato: il Monte Vettore, o meglio la sua faglia. In tutti noi, me compreso si è insinuato un sentimento oserei dire di paura nei confronti di questa montagna, additata come responsabile di quanto accaduto. Riflettendoci però mi sono accorto che la nostra vita, commensurata alla storia geologica di questi luoghi, ha la durata di un battito di ciglia e avvenimenti del genere ci saranno sempre. Il Monte Vettore ora non è divenuto una montagna "cattiva" perché sorgente di questi movimenti tellurici, il Vettore è un monte, come tutti gli altri, con i suoi pericoli insiti ma perfettamente visibili.

Il "Monte Vettore". Parco nazionale dei Monti Sibillini, 2 Ottobre 2016.

Questo momento quindi vuole rappresentare una sorta di riconciliazione con la natura, che non ci è nemica, ma segue le sue regole che non ci appartengono: noi, piccoli uomini, forti del nostro intelletto a volte pecchiamo di superbia, crediamo di poterla sottomettere, miseramente fallendo… Alla spicciolata arrivano gli altri escursionisti: alla conta non saremo quelli che speravo, il brutto tempo ha fatto selezione. Alle 7:18 siamo in marcia percorrendo la bella faggeta che ricopre la base del Monte Banditello: non forzo troppo il ritmo, il percorso sarà lungo e tortuoso, non possiamo sprecare energie. Il gruppo è affiatato ed in breve tempo usciamo dal bosco ed iniziamo a percorrere il lungo traverso per prati che ci condurrà fin sulla sella tra il Banditello ed il Sasso d'Andrè. Il cielo è nuvoloso ma non piove, veniamo accolti però da un forte vento: un cambio d'abito ed una piccola pausa per rifocillarci è d'obbligo, tra poco inizierà la parte più impegnativa del percorso, ossia quella in cresta. Seguendo l'evidente traccia continuiamo a salire toccando prima la vetta del Sasso d'Andrè e poi quella del Monte Torrone. Una breve discesa e prima di affrontare l'ultima erta, quella che ci condurrà in cima al Vettore, rimaniamo estasiati da quello che i nostri occhi ammirano. La cresta sembra dividere il cielo in due: da un lato la Valle del Lago di Pilato perfettamente visibile e netta; dall'altra la vallata verso Est completamente ricoperta dalle nuvole che si rincorrono "sbattendo" sul bordo delle rocce. Uno spettacolo che ha del sublime. 

"...la vallata verso Est completamente ricoperta dalle nuvole che si rincorrono "sbattendo" sul bordo delle rocce. Uno spettacolo che ha del sublime." Parco nazionale dei Monti Sibillini, 2 Ottobre 2016.

Qualche gocciolina di pioggia scende sulle nostre teste ma questo non fa vacillare i nostri intenti: dopo circa 5 ore di marcia siamo in vetta. Sabato scorso, in solitaria, avevo impiegato circa 6 ore per compiere tutto il tragitto, oggi i tempi si sono dilatati ma le emozioni sono completamente diverse: era da tanto che non facevo escursioni in gruppo, negli ultimi anni il mio approccio all'alpinismo forse è divenuto troppo elitario, legato a grandi obiettivi. Oggi ho riscoperto la comunione di intenti per il raggiungimento di uno scopo: il salire insieme  aspettandosi, l'aiutarsi, l'incitarsi reciprocamente, momenti che mancavano alle mie uscite da troppo tempo. Tra noi si è creata una magica atmosfera che addirittura sfocia nella voglia di allungare il percorso proprio per non far finire tutto troppo presto: l'altro gruppo con il quale ci dovevamo incontrare in vetta (quello partito da Forca di Presta), è dovuto scendere fino al rifugio "Zilioli" a cercare ricovero. Scenderemo fin lì, mangeremo qualcosa tutti insieme e poi proseguiremo per la valle del Lago fino alla fonte "Matta", salendo poi per ricongiungerci con il percorso originario. In pochi minuti raggiungiamo gli altri e dopo una breve sosta a malincuore ci separiamo nuovamente: dalla "Forca delle Ciaule" scendiamo per prati fino alle "roccette" che si affacciano sul lago di Pilato. Meraviglia delle meraviglie, non l'avevo mai visto diviso in tre parti: altri attimi di infinito vissuti insieme.

"Meraviglia delle meraviglie, non l'avevo mai visto diviso in tre parti: altri attimi di infinito vissuti insieme." Parco nazionale dei Monti Sibillini, 2 Ottobre 2016.

Il tempo stringe, la strada da percorrere ancora molta. Affrettiamo il nostro passo e trovato il bivio del sentiero iniziamo a risalire fin sotto il Banditello. Una pioggerellina leggera bagna l'erba rendendo difficile la nostra progressione: in lontananza il bosco di faggi sempre più vicino, quanto mai irraggiungibile. Una volta dentro però tutto cambia, il livello di concentrazione da tenere può essere abbassato e già i nostri pensieri vanno a tutto quello di buono mangeremo quando arriveremo alla "Taverna della Montagna" a Foce: dobbiamo suggellare questa giornata con momenti di convivio. Alla fine abbiamo raccolto 330€, con un tempo migliore magari si poteva ottenere di più: ciò che  conta però era dare un segnale ed in tal senso credo che il mio obiettivo sia stato raggiunto. "

Galleria fotografica


Foce di Montemonaco. Grazie della foto a William Tallevi.

Briefing. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


 Pronti via! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


All'imbocco con il sentiero n.132 facciamo questo bell'incontro. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 


L'abitato di Foce di Montemonaco sempre più lontano. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.

Dopo i cavalli non potevano mancare i loro cugini! Grazie della foto ad Ermanno Piergiacomi.

La Sibilla che spunta  fra la vegetazione salendo per il sentiero n.132.  Grazie della foto a William Tallevi.


 Foto di gruppo. Grazie della foto a William Tallevi.


 Fasi di salita nella splendida faggeta sotto il "Banditello". Grazie della foto a William Tallevi.


 La Sibilla. Grazie della foto ad Ermanno Piergiacomi.


Fuori dal bosco, inizia il lungo tratto per prati: in basso il Piano della Gardosa. Grazie della foto a William Tallevi.


Ancora il Monte Sibilla. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 

Si sta delineando il percorso che a breve affronteremo. Grazie della foto a William Tallevi.


Piccolo tratto di sfasciume. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 


Cambio di prospettiva!

Intanto il cielo si sta chiudendo sempre di più. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 


Non è sempre facile individuare la traccia, il sentiero non è molto battuto. Grazie della foto a William Tallevi.

In posa! Grazie della foto a William Tallevi.


Le nuvole coprono le vette delle montagne circostanti. Grazie della Foto ad Ermanno Piergiacomi.


Intanto la cresta del "Banditello" inizia ad avvicinarsi... Grazie della Foto ad Ermanno Piergiacomi.


Ancora un traverso e siamo in cresta! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 

 In marcia! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 


 I Monti Gemelli. Grazie della foto a William Tallevi.


Dopo un cambio d'abito inizia la salita in cresta. Grazie della foto a William Tallevi.


 Il Monte Banditello, a sinistra la Sibilla parzialmente coperta dalle nuvole. Grazie della foto a William Tallevi.


 Dalla sella tra il Banditello ed il Monte Torrone vista verso Nord- Est: sullo sfondo i Monti Gemelli. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 


 Panoramica in direzione Nord. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 


 La traccia ben visibile fra l'erba. Grazie della foto a William Tallevi.

Il meteo invece di migliorare peggiora! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 

  Rocce... Grazie della foto a William Tallevi.


 La pendenza inizia a crescere... Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 


  Iniziano i primi tratti rocciosi. Grazie della foto a William Tallevi.

  Parte della bella cresta affrontata sinora. Grazie della foto a William Tallevi.

Una piccola pausa prima di raggiungere la vetta del Sasso d'André. Grazie della foto a William Tallevi. 


Poco sotto la vetta del Sasso d'André. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli. 


   Omino di pietre sulla vetta del Sasso d'André, sullo sfondo la bella cresta sinora affrontata. Grazie della foto a William Tallevi.


Foto di gruppo dalla vetta del Sasso d'André. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


In discesa dal Sasso d'André. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


   Il Monte Torrone coperto dalle nuvole. Grazie della foto a William Tallevi.

    La vetta del Sasso d'André vista discendendo in direzione della sella con il Monte Torrone. Grazie della foto a William Tallevi.


   Il Sasso d'André dalla sella con il Monte Torrone. Grazie della foto a William Tallevi. 

 Omino di pietre sulla vetta del Monte Torrone. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Parte del gruppo sulla vetta del Monte Torrone. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.

 La valle del Lago di Pilato sovrastata dalle nuvole basse. Grazie della foto a William Tallevi. 


Dopo la vetta del Monte Torrone inizia uno dei tratti più ostici dell'escursione, quello dove la cresta si assottiglia sempre più. Grazie della foto a William Tallevi. 

 Verso l'ignoto... Grazie della foto a William Tallevi. 


Grazie della foto a William Tallevi. 

I prati poco prima di risalire in cresta dalla forcella tra il Sasso d'André ed il Monte Torrone.

Anche qui roccia e nuvole.

 Per un momento il cielo sembra aprirsi... Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto a William Tallevi. 


Grazie della foto a William Tallevi. 


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.

 Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


 Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


 Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


 Si, dobbiamo andare proprio lì! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


La visibilità in certi momenti è quasi nulla. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Si aprono le danze! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.



"Il fascino dell’ignoto domina tutto."
Omero



Testa bassa e pedalare! 


"La cresta sembra dividere il cielo in due: da un lato la Valle del Lago di Pilato perfettamente visibile e netta; dall'altra la vallata verso Est completamente ricoperta dalle nuvole che si rincorrono "sbattendo" sul bordo delle rocce. Uno spettacolo che ha del sublime...."

Grazie della foto ad Ermanno Piergiacomi.




Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


William in balia del forte vento. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Inizia l'ascesa verso il tratto più impegnativo. Grazie della foto a William Tallevi. 


Le nuvole che giocano con la cresta. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Visto le cattive condizioni del tempo decidiamo di incontrare gli altri escursionisti saliti da Forca di Presta al rifugio "Zilioli". Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


In cresta! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Tra poco inizia il bello! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Mani sulle rocce! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Roberta alle prese con uno dei passaggi più impegnativi della cresta del Torrone. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Rocce e nuvole Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Fine del tratto roccioso. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Ancora qualche centinaio di metri e si è in vetta! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Foto di gruppo dalla vetta! Le condizioni meteo non sono per niente buone. Grazie della foto a William Tallevi. 


La croce di vetta del Monte Vettore posata a terra per fare spazio all'inclinometro. Grazie della foto a William Tallevi. 


L'inclinometro posto sulla cima del Monte Vettore. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.

 La visibilità è ridotta a pochi metri. Grazie della foto ad Ermanno Piergiacomi.

 Foto di gruppo di fronte all'ingresso del rifugio "Zilioli". Grazie della foto a William Tallevi. 


 La targa affissa all'ingresso del rifugio "Zilioli". Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Incontri... Il rifugio "Zilioli". Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.

 Il rifugio "Zilioli" visto dalla sella delle Ciaule. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Inizia la discesa per prati. Il Monte Vettore dalla Sella delle Ciaule.


La Punta di Prato Pulito parzialmente coperta dalle nuvole.


In discesa verso il Lago di Pilato. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Mario, sullo sfondo parte dei bastioni rocciosi del Pizzo del Diavolo. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


 All'imbocco del canale che conduce alle "roccette". Grazie della foto a William Tallevi. 

 Cima del Lago fra le nuvole. Grazie della foto a William Tallevi. 
 
 Il Lago di Pilato inizia a mostrarsi. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


Ancora l'indomito Mario. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.

Il Lago di Pilato poco dopo le "roccette".

Il Lago di Pilato.

Il Lago di Pilato.

Il Lago di Pilato.

Il Lago di Pilato.

Il Pizzo del Diavolo dalla riva settentrionale del Lago di Pilato.

Il Pizzo del Diavolo.


Il Lago di Pilato visto dai ghiaioni che scendono dal Monte Vettore. 


Il Lago di Pilato dalla riva settentrionale.


Particolare sul lago e sul Pizzo del Diavolo.


In discesa lungo la Valle del Lago: alle nostre spalle il Pizzo del Diavolo. Grazie della foto a William Tallevi.

La Valle del Lago, illuminata dal sole la Sibilla. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.

 Lungo la valle del Lago. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


 Lungo la valle del lago, sullo sfondo la Sibilla. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


 Nei pressi della Fonte Matta, alla ricerca del bivio con il sentiero n.152. Grazie della foto a William Tallevi. 

 Si sale qui, a sinistra! Grazie della foto a William Tallevi.


Sentiero n.152 trovato, inizia la lunga risalita! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


In basso il sentiero  n.151 che prosegue per le "svolte". Grazie della foto a William Tallevi. 


 Percorrendo il sentiero n. 152,  pian piano ci stiamo alzando sopra la Valle del Lago.


 Bello trovarsi qui, vero? Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.


I costoni del Banditello che scendono fino al Piano della Gardosa. Grazie della foto a William Tallevi.


Poco prima del bivio con il sentiero n.132.


Uno sguardo indietro a parte della traccia del sentiero n.152 appena percorso.


Camminare sul falasco bagnato non è il massimo della vita! Grazie della foto a William Tallevi.


Intanto il meteo sembra stia migliorando. Grazie della foto a William Tallevi.

Non è sempre facile individuare la traccia. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.

Un ultimo traverso e poi dentro al bosco! Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.

Di nuovo dentro la faggeta poco sopra Foce di Montemonaco. Grazie della foto ad Andrea Crucianelli.