Ciao, sono Gianluca, un innamorato delle proprie passioni. L'avventura è il tema portante, intesa come distacco dalla realtà quotidiana, per immergersi in un contesto dove l'istinto predomina sulla razionalità; intesa come scoperta della verticalità, nel sentirsi completi quando si va sempre più su, sfidando le proprie paure ma contemplando l'abisso. In questo spazio sono condivise le mie esperienze, magari per invogliare qualcuno a ripeterle, magari per fornire qualche utile consiglio.


giovedì 15 dicembre 2016

"Grotta del Mezzogiorno" e "Foro degli Occhialoni" presso il Monte Frasassi

"... Mi arrampico ed in un battibaleno esco fuori dalla vegetazione affacciandomi su una delle viste mozzafiato più famose della zona. 
E' come se fosse la prima volta, sempre: come ho già detto in altri post sarò stato qui non so quante volte, ma la magia si ripete e l'improvvisa esposizione mi provoca un brivido lungo la schiena..."


Dieci Dicembre 2016
Partenza da San Vittore alle Chiuse (204m) ore 14:21
Rientro a San Vittore alle Chiuse ore 17:04
Durata escursione: 2h43'
Distanza percorsa: 7.9Km circa
Grado di difficoltà: EE, passaggi di I grado sui "Gradoni" e di II grado dentro il "Foro degli Occhialoni"
Quota max raggiunta: 523m sui "Gradoni" sopra il "Foro degli Occhialoni"
Dislivello in salita: 688m
Dislivello in discesa: 698m
Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi su Wikipedia   
Grotte di Frasassi su Wikipedia   



Marcato in azzurro il percorso su traccia GPS registrata durante l'escursione.



Percorso:
Partenza dal parcheggio antistante la chiesa romanica di "San Vittore alle Chiuse", si attraversa il ponte romano sul fiume "Sentino" seguendo l'evidente traccia  che lo costeggia: c'è un segnavia ed il sentiero ivi indicato è 139AG (segni bianco-rossi). Il percorso in questa prima fase è composto da alcuni brevi saliscendi che portano ad un bivio dove si prende il sentiero che sale alla destra, in mezzo al bosco.
L'ascesa prosegue per quattro tornanti che si inerpicano fino a "Pierosara" dove si raggiunge un crocevia: proseguendo sulla destra si va per "Pierosara" (sentiero 117); andando dritti, per il sentiero 139AG, si arriva alla sella tra il "Monte di Frasassi" (708m) ed il "Monte Giunguno" (734m); svoltando a sinistra (sentiero 117), si prosegue verso il "Foro degli Occhialoni". Si svolta a sinistra per quello che sembra un viale alberato finché la pista non ridiventa un sentiero che scende costeggiando il crinale, raggiungendo poi una piccola piazzola. Si prosegue per il sentiero a mezzacosta lungo il versante Nord-Est del "Monte Frasassi" finché si raggiunge un nuovo bivio: salendo sulla destra in pochi minuti si arriva all'ingresso della "Grotta del Mezzogiorno"; procedendo invece sulla sinistra il sentiero risale ripido nel bosco fino al "Foro degli Occhialoni" . Proseguendo per quest'ultimo si superano facili roccette aiutandosi con la vegetazione circostante. Dal "Foro degli Occhialoni" si procede sulla sinistra fino a raggiungere la base dei "Gradoni" (qui terminano i segni bianco-rossi): si arrampica (passaggi di I° con due cavi metallici) e si passa per una cengia esposta (anche qui cavo metallico). Il sentiero 117 "tecnicamente" termina qui, e la seguente parte di percorso è ora senza nome e non più segnalata, ci si ricongiungerà più avanti con il sentiero 117A: l'Ente Parco "consiglia" di terminare l'escursione qui e tornare indietro "nel rispetto dei vincoli posti per ragioni di sicurezza e rispetto della fauna sulle pareti che sovrastano la Gola". Si prosegue per tratti esposti lungo una pista con vecchi segni giallo-rossi ed omini di pietra fino a ricongiungersi con il sentiero 117A sopra la "Grotta della Beata Vergine di Frasassi".
Si scende poi sulla strada lastricata che conduce all'eremo di "Santa Maria infra Saxa" ed al tempietto del "Valadier" tenendosi sulla destra per arrivare poi alla strada asfaltata che costeggia il fiume "Sentino". Da qui si prosegue in direzione "San Vittore alle Chiuse" (sinistra) per circa 2.5 Km fino al punto di partenza.




Relazione:
Il giorno designato per l'escursione di questo fine settimana sarebbe stato domani (Domenica) poi, complice il forfait da parte di Mirko per malattia, decido di cambiare "rotta" modificando sia il percorso che il giorno, anticipando quindi la partenza a questo pomeriggio.
Sento il bisogno di ritornare su uno dei sentieri che amo di più ossia quello che porta al famoso "Foro degli Occhialoni" nella "Gola di Frasassi", presso il "Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi": oggi non avrò la stessa frenesia delle ultime escursioni, il percorso è breve e anche se il sole tramonterà presto non ci saranno problemi visto che l'ultima parte si svolgerà lungo la strada che dall'accesso alla grotta della "Beata Vergine di Frasassi" (dove sono "incastonati" l'eremo di "Santa Maria infra Saxa" e il tempietto del "Valadier") conduce al piccolo parcheggio posto di fronte alla Chiesa Romanica di "San Vittore alle Chiuse".
Una volta giunto in prossimità del centro del paese però devo fermarmi prima e parcheggiare l'auto altrove poiché non si può accedere al centro storico: un bel divieto d'accesso con transenne bloccano il traffico. No, il terremoto ha fatto danni anche qui...
Mentre mi preparo brutti pensieri mi passano per la mente, invece una volta giunto in paese mi accorgo che si stanno svolgendo dei semplici lavori di manutenzione stradale... Fiuuu, sono proprio contento!
Risollevato da quanto vedono i miei occhi entro subito in clima escursione e punto il ponte Romano che collega le due sponde del fiume "Sentino" attraversandolo e seguendo con sicurezza l'evidente traccia  che lo costeggia: c'è un segnavia ed il sentiero ivi indicato è 139AG. Il percorso in questa prima fase è composto da alcuni brevi saliscendi che, come la volta scorsa (Dodici Marzo 2016 - "Foro degli Occhialoni" presso il Monte Frasassi), affronto in velocità finché non giungo ad un bivio dove senza esitazione prendo il sentiero che sale alla mia destra in mezzo al bosco.


I brevi saliscendi lungo la riva del fiume "Sentino".

Inizia così una rapida ascesa per i quattro tornanti che si inerpicano fino a "Pierosara" dove raggiungo un crocevia: proseguendo sulla destra si va per "Pierosara" (sentiero 117); andando dritti, per il sentiero 139AG, si arriva alla sella tra il "Monte di Frasassi" (708m) ed il "Monte Giunguno" (734m); svoltando a sinistra (sentiero 117), si prosegue verso il "Foro degli Occhialoni".


Lungo i quattro tornanti prima del bivio per i monti "Giunguno" e "Frasassi".

Imbocco sulla mia sinistra quello che sembra un bel viale alberato mantenendo un buon passo finché la pista non ridiventa un sentiero che scende costeggiando il crinale, raggiungendo poi una piccola piazzola che, a differenza della volta scorsa, trovo asciutta così come il piccolo torrente che di solito la rende un pantano fangoso.
Proseguo per il sentiero a mezzacosta lungo il versante Nord-Est del "Monte Frasassi" ed in poco tempo raggiungo un nuovo bivio: salendo sulla destra in pochi minuti si arriva all'ingresso della "Grotta del Mezzogiorno"; procedendo invece sulla sinistra il sentiero risale ripido nel bosco fino al "Foro degli Occhialoni". A differenza delle volte precedenti oggi svolto alla mia destra, voglio fare un giro fino alla "Grotta del Mezzogiorno", è da tanto, troppo tempo che non vado più. 


I "ripidi" tornanti che conducono all'ingresso della "Grotta del Mezzogiorno".

Affronto la ripida salita che si svolge per secchi tornanti con vigore ed in meno di cinque minuti raggiungo un’ampia apertura nella roccia che si staglia alta di fronte a me: questo luogo è stato abitato dall'uomo fin dalla preistoria ed i reperti archeologici che sono stati rinvenuti qui sono conservati nel Museo archeologico Nazionale delle Marche, ad Ancona. Svolgo un breve giro al suo interno in senso orario e poi esco dirigendomi alla mia sinistra dove si apre il basso portale della Grotta del Mezzogiorno, punto d'accesso superiore del sistema carsico Mezzogiorno-Frasassi. E' presente una cancellata, l'ultima volta che ero passato era chiusa da un solido lucchetto, ora di quest'ultimo non vi è traccia. L'entrata è aperta ed oltremodo invitante...
Anche se ho con me una frontale non mi azzarderei mai di entrare al suo interno senza le adeguate attrezzature e preparazione e, cosa più importante, in compagnia di persone esperte: se ci si vuole avventurare in questi luoghi, lo si deve fare in maniera sicura, accompagnati da personale preparato anche perché oltre alle difficoltà tecniche ed al notevole impegno fisico (circa 6-8 ore di pozzi, scivoli, cunicoli, calate ecc...) si devono considerare i grossi pericoli ai quali si va incontro.
Tornando alla grotta aggiungo che il suo sviluppo è vastissimo ed al suo interno si può ammirare l’opera millenaria dell’acqua che, con violenza, ha scavato immense gallerie orizzontali e sub-orizzontali, oltre a sale e pozzi: il punto di accesso inferiore della grotta è situato nella grotta della "Beata Vergine di Frasassi", proprio alle spalle del Tempio disegnato da Giuseppe Valadier. 

Piccola parentesi speleologica.


Le belle concrezioni della "Sala Azzurra". Fotografia scattata durante la Traversata della Grotta del Mezzogiorno.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando scrissi queste righe ormai tre anni fa e, guarda come è ineffabile e meraviglioso il destino, sono riuscito nell'intento di esplorare questa stupenda grotta dopo aver superato, con grande soddisfazione, un corso di introduzione alla Speleologia organizzato dal Cai di Jesi.
Per chi volesse approfondire, qui di seguito il link alla relazione di quella magnifica avventura svolta nel sottosuolo la primavera scorsa: Traversata della Grotta del Mezzogiorno presso il Monte Frasassi. 


La lunga calata del P38. Fotografia scattata durante la Traversata della Grotta del Mezzogiorno.

Chiusa parentesi speleologica. 

Noto di fianco alla cancellata, in alto a destra, una bella targa di marmo, dove viene dedicata la scoperta di questa grotta, da parte della sezione CAI di Jesi, al grande alpinista Emilio Comici (l'ingresso superiore è proprio identificato con il suo nome). 


La targa, con dedica ad Emilio Comici, posta all'ingresso superiore della Grotta del Mezzogiorno.

Leggo velocemente quanto ivi scritto e mi rimetto in marcia discendendo nuovamente la ripida via fino al bivio  con il sentiero n.117.

Arrivo all'ingresso della "Grotta del Mezzogiorno".

Svolto a destra seguendo il sentiero che adesso impenna bruscamente: si arrampica, prima su delle roccette (scivolose) e poi in mezzo al bosco tra radici affioranti (i tronchi degli alberi qui danno una grossa mano).


Il "Foro degli Occhialoni".

Ci sono e giunto di fronte all'enorme fenditura che trapassa il "Monte Frasassi" che prende il nome di "Foro degli Occhialoni" mi accorgo come negli ultimi metri sia andato fuori sentiero e sia sbucato qualche metro più a destra rispetto alla via usuale: poco importa, abbandono i bastoncini sul bordo ed inizio a calarmi per uno stretto cunicolo che si apre alla mia destra e... Sorpresa! Trovo degli anelli d'acciaio fissati sulla roccia e della solida corda: la via è stata attrezzata! 


"Sorpresa! Trovo degli anelli d'acciaio fissati sulla roccia e della solida corda: la via è stata attrezzata!"

Con gioia mi calo prima per uno scivolo, affronto una piccola cengia e poi disarrampico per una paretina (passaggi di II°): mi trovo già nel famoso slargo che avevo descritto nelle precedenti escursioni. A destra, sulla parete, è posizionato un vecchio cavo metallico dove noto come siano stati sostituiti alcuni tiranti: senza esitazione proseguo per una piccola cengia e mi accorgo che l'opera di "svecchiamento" è andata oltre. Sotto i miei piedi la via è stata ri-attrezzata a dovere e dopo una ripida discesa lungo il bordo inferiore del "Foro degli Occhialoni" prosegue prima sulla sinistra e poi salendo lungo la parete di roccia andandosi a "nascondere" dietro una sporgenza.


Alcuni tratti di cavo.

Tornerò, con la giusta attrezzatura, sono proprio curioso di percorrere questa via che dovrebbe condurre fino al fiume "Sentino", circa 300m più in basso: a tal proposito conviene dia una occhiata ad una vecchia mappa dei primi anni '80 della zona...

Particolare di una vecchia cartina di Frasassi dove si nota come dal "Foro degli Occhialoni" parta una via diretta verso il fiume "Sentino.

Torno indietro e raggiunto il piccolo slargo come la volta scorsa ("Foro degli Occhialoni" presso il Monte Frasassi) inizio ad issarmi per l'angusto cunicolo che sale alla mia destra e dopo alcuni bei passaggi di II° mi ritrovo nuovamente sul bordo superiore del "Foro degli Occhialoni": 7 minuti e 7 secondi di puro divertimento e, cosa più importante, ho appoggiato nuovamente le mani sulla roccia e la sensazione è stata quasi fulminante!


Un'occhiata verso l'alto.

Un segno? Credo di si, è ora che inizi i miei allenamenti per l'obiettivo che mi sono prefissato per la prossima estate...

Esplorando il "Foro degli Occhialoni".

Riprendo i bastoncini e mi rimetto in marcia seguendo la traccia che prosegue alla mia destra e che risale in mezzo la bosco anche qui tra radici affioranti: in breve tempo mi ritrovo di fronte alla parete di roccia sottostante i famosi "Gradoni", o "Scaloni".
Mi arrampico ed in un battibaleno esco fuori dalla vegetazione affacciandomi su una delle viste mozzafiato più famose della zona.


Fuori dal bosco, sui "Gradoni".

E' come se fosse la prima volta, sempre: come ho già detto negli altri post sarò stato qui non so quante volte, ma la magia si ripete e l'improvvisa esposizione mi provoca un brivido lungo la schiena.

Panoramica verso Nord-Ovest dai "Gradoni".

Preso dalle bellezze sulle quali i miei occhi si posano, e pervaso da una sensazione come quella che si prova quando si torna a casa dopo tanto tempo, la mia mente inizia a vagare ed una voce a cantare ...


Piccola parentesi musicale

Il video ufficiale di "Last Christmas" del 1984.

Last Christmas (Lo scorso Natale)

Musica e testo di George Michael
 
Last Christmas, I gave you my heart
But the very next day, You gave it away
This year, to save me from tears
I'll give it to someone special

Last Christmas, I gave you my heart
But the very next day, You gave it away
This year, to save me from tears
I'll give it to someone special

Once bitten and twice shy
I keep my distance but you still catch my eye
Tell me baby do you recognise me?
Well it's been a year, it doesn't surprise me

(Happy Christmas!) I wrapped it up and sent it
With a note saying "I Love You" I meant it
Now I know what a fool I've been
But if you kissed me now I know you'd fool me again

(Chorus)

(Oooh, Oooh Baby)

A crowded room, friends with tired eyes
I'm hiding from you and your soul of ice
My God I thought you were someone to rely on
Me? I guess I was a shoulder to cry on
A face on a lover with a fire in his heart
A man undercover but you tore me apart
Oooh Oooh
Now I've found a real love you'll never fool me again
(Chorus)

A face on a lover with a fire in his heart
(Gave you my heart)
A man undercover but you tore me apart
Next year
I'll give it to someone, I'll give it to someone special
special
someone
someone
I'll give it to someone, I'll give it to someone special
who'll give me something in return
I'll give it to someone
hold my heart and watch it burn
I'll give it to someone, I'll give it to someone special
I've got you here to stay
I can love you for a day
I thought you were someone special
gave you my heart
I'll give it to someone, I'll give it to someone
last Christmas I gave you my heart
you gave it away
I'll give it to someone, I'll give it to someone


Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore
Ma il giorno dopo l’hai gettato via
Quest’anno per non piangere
Lo darò a una persona speciale

Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore
Ma il giorno dopo l’hai gettato via
Quest’anno per non piangere
Lo darò a una persona speciale

Una volta ci casco ma due no 
Tengo le distanze ma catturi ancora il mio sguardo
Dimmi ragazza, mi riconosci?
Beh, è passato un anno, non mi sorprende

(Buon Natale!) L’avevo impacchettato e spedito
con un biglietto che diceva “Ti amo”, lo dicevo sul serio
adesso so quanto sono stato stupido
ma se mi baciassi ancora so che ti prenderesti ancora gioco di me

(Coro)

(ohh, ohh tesoro)

Una stanza affollata, amici con gli occhi stanchi
Mi nascondo da te e dalla tua anima glaciale
Oh Dio pensavo di potermi fidare di te
Io? Penso di essere stato una spalla su cui piangere
Il volto di un amante col cuore in fiamme
Un uomo nascosto ma mi hai fatto a pezzi
OH, adesso che ho trovato l’amore vero, non ti prenderai mai più gioco di me

(Coro)

Il volto di un amante col cuore in fiamme
Un uomo nascosto ma mi hai fatto a pezzi
L’anno prossimo
Lo darò a una persona, lo darò a una persona speciale
Speciale
Persona
Persona
Lo darò a una persona, lo darò a una persona speciale
Che mi darà qualcosa in cambio
Lo darò a una persona
Che conserverà il mio cuore e lo vedrà ardere
Lo darò a una persona, lo darò a una persona speciale
Devi stare qua
Posso amarti per un giorno
Pensavo che fossi speciale
Ti ho dato il mio cuore
Lo darò a una persona, lo darò a una persona
Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore
L’hai gettato via
Lo darò a una persona, lo darò a una persona

Traccia 8 dell'album "The Final" (1986) degli Wham!

Tutti i testi sono coperti da copyright e sono di proprietà degli autori.

Non so perché, ma questo luogo funge da catalizzatore di ricordi ed in particolare di un bellissimo periodo della mia vita (a conti fatti, dall'alto dei miei 46 anni, posso affermare che tutti lo sono stati, aggiungo fortunatamente!) il cui arco temporale è quello che va dalla metà fino alla fine degli anni '80. 
Molti, a posteriori, criticano quegli anni, io posso dice con certezza invece che per me è stata una bella fase, specie guardando ad esempio all'economia (se facciamo dei paragoni con quello che accade oggi il confronto è impietoso...), al benessere, alla spensieratezza; per sintetizzare quanto vissuto chiamo a mio sostegno un altro artista che con una sua canzone è riuscito a riassumere alla perfezione lo "spirito" di quegli anni. Ovviamente mi riferisco a Raf ed alla canzone "Cosa resterà degli anni '80":


La prima esecuzione di "Cosa resterà degli anni '80" al Festival di Sanremo del 1989.

Cosa resterà degli anni '80

Musica di Giancarlo Bigazzi e testo di Raf, Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati

Anni come giorni son volati via
Brevi fotogrammi o treni in galleria
E' un effetto serra che scioglie
La felicità
Delle nostre voglie e dei nostri jeans
Che cosa resterà
Di questi anni maledetti
Dentro gli occhi tuoi
Anni bucati e distratti
Noi vittime di noi
Ora pero' ci costa il non amarsi più
E' un dolore nascosto giù nell'anima
Cosa resterà di questi anni 80
Afferrati e già scivolati via
Cosa resterà e la radio canta
Una verità dentro una bugia
Anni ballando ballando
Reagan-Gorbaciov
Danza la fame nel mondo
Un tragico rondò
Noi siamo sempre più soli
Singole meta'
Anni sui libri di scuola e poi
Che cosa resterà
Anni di amori violenti
Litigando per le vie
Sempre pronti io e te
A nuove geometrie
Anni vuoti come lattine
Abbandonate là
Ora che siamo alla fine noi
Di questa eternità
Cosa resterà di questi anni 80
Chi la scatterà la fotografia
Cosa resterà e la radio canta
Won't you break my heart
Won't you break my heart
Anni rampanti di miti
Sorridenti da wind-surf
Sono già diventati graffiti
Ed ognuno pensa a se'
Forse domani a quest'ora
Non sarò esistito mai
E i sentimenti che senti tu
Se ne andranno come spray
Uh! No no no no
Anni interi di pubblicità
Ma cosa resterà?
Anni allegri e depressi di follia
Sembran già degli anni 80 per noi
Quasi 80 anni fa.....

Traccia 5 dell'album "Cosa resterà..." (1989) di Raf

Tutti i testi sono coperti da copyright e sono di proprietà degli autori.

Oggi se qualcuno mi domanda cosa ricordo di quegli anni, posso rispondere che dentro di me tutte le "memorie" (mi piace utilizzare questo termine che è la traduzione dall'inglese di "memories", ha un suono così poetico...) di quel periodo hanno un posto speciale e nell'archivio dei ricordi sono catalogate sotto la voce "grandi emozioni".
Anche un film mi viene in aiuto ed è "Notte prima degli esami" di Fausto Brizzi, del 2006, in cui si racconta la storia di un gruppo di amici che si diplomano proprio nel 1989, anno in cui anch'io feci l'esame di maturità: la canzone "Cosa resterà degli anni '80" guarda caso fa parte della colonna sonora di questo film.
Nelle intenzioni degli autori, "Cosa resterà degli anni '80" doveva suggellare il modo di vivere che c'era in Italia in quegli anni, e credo proprio che questa operazione sia riuscita, infatti questa canzone risulta un vero e proprio simbolo di quegli anni, non solo per gli stupendi testi ma anche per la melodia e l'arrangiamento. Presentata per la prima volta a Sanremo 1989, si capì subito che era una canzone azzeccata, ma non ebbe un grandissimo successo in gara (arrivò al quindicesimo posto) mentre commercialmente il disco fu ripagato da un ottimo riscontro di pubblico, riuscendo ad arrivare fino alla sesta posizione dei singoli più venduti.


Da sinistra verso destra il "Monte Murano" ed il "Monte Revellone".

Come dicevo questo testo sintetizza meglio di chiunque altro quel periodo dove va a collocarsi "Last Christmas" e qui iniziano i problemi... ovviamente di cuore. Ebbene si, forse non tutti lo sanno, ma questa è tutto fuorché una canzone di Natale perché il tema trattato è quello di una storia d'amore finita.
La trama del video musicale che accompagna la canzone poi la ricalca perfettamente anche se in questo caso l'ambientazione è quella di uno chalet di montagna dove il protagonista (George Michael), giovanissimo con capelli lunghi biondi (a quel tempo si portavano così e li portavo anche io in quella maniera, non si direbbe, vero?), festeggia il Natale circondato dagli amici. Fuori lo sfondo delle bellissime Alpi svizzere, abiti pesanti (cappotti!?), giochi sulla neve e poi in casa, gli addobbi natalizi, il caminetto acceso, il cenone e lo scambio dei regali e di sguardi....
Tutto sembra festoso, tutti sono felici, ma non è così perché nella storia la ragazza che siede al fianco di Andrew (l'altra metà degli Wham!), il Natale precedente era quella di George e la storia non era finita bene con il protagonista che era stato lasciato in malo modo ("Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore, ma il giorno dopo l’hai gettato via, quest’anno per evitare lacrime lo darò a una persona speciale"). Ora, a distanza di un anno, i due si incontrano nuovamente e questa è l'occasione per il "main character", ad un anno di distanza dal loro addio, per dire alla sua vecchia fiamma che forse è riuscito a dimenticarla ("Ora ho trovato il vero amore e tu non ti prenderai più gioco di me").
L'immedesimazione nel mio caso è pressoché completa e ricalca in maniera quasi esagerata quanto da me vissuto a cavallo tra il Natale del 1988 e quello del 1989: bisogna solo invertire le protagoniste rispetto al video, infatti nella mia storia viene prima la bionda con i capelli lisci e poi la mora con i capelli ricci... Fortunatamente nella realtà dei fatti non è avvenuto l'episodio di cattivo gusto di donare all'attuale ragazzo quanto regalatole dal fidanzato precedente. 


Le pareti rocciose del "Monte Frasassi", sullo sfondo il "Monte Cucco".

Oggi mi sono venuti in mente questi ricordi innanzitutto perché mentre ero in viaggio in auto per raggiungere "San Vittore alle Chiuse" per radio hanno mandato proprio questo pezzo (come accade dal 1984 ad oggi, dico giustamente per la bellezza della canzone e per la voce calda e avvolgente di George) e poi perché proprio qui sono salite con me le protagoniste di questa storia: quando nel post del Diciotto Ottobre 2014 - "Foro degli Occhialoni" presso il Monte Frasassi affermavo di essere stato qui con tutte le mie ex-fidanzate non stavo scherzando!


La parete dove sono "scavati" i "Gradoni".

Ora a distanza di quasi trenta anni (dico trenta, come sono vecchio!) rivivo queste emozioni con sentimenti quasi di nostalgia per quello che è stato, anche se al tempo soffrii parecchio per questa "geometria" e se con la "persona speciale", quella del "vero amore" tutto finii miseramente qualche Natale dopo...
Diciamo che per un certo periodo mi sono "crogiolato" nel ruolo dell'amante dal cuore infranto... Ma questa è un'altra storia, col senno di poi però posso affermare che anche questo aiuta a crescere, anche gli amori adolescenziali miseramente falliti: in quel periodo si vive tutto con più genuinità ed in caso di rottura poi non ci sono prezzi da pagare... I giovani cuori sbagliano ed è giusto che sia così!
Chiusa parentesi musicale.

In basso si nota l'ingresso delle famose "Grotte di Frasassi", a sinistra, sullo sfondo la "Castelletta".

Un piccolo break per scattare fotografie e già sto arrampicando per i "Gradoni": i passaggi sono di I° e dopo alcuni metri ci sono un paio di cavi metallici a darmi manforte, quello che fa rabbrividire però è l'esposizione che è davvero notevole. Il sentiero 117 "tecnicamente" termina qui, e la seguente parte di percorso è ora senza nome e non più segnalata, ci si ricongiungerà più avanti con il sentiero 117A: l'Ente Parco "consiglia" di terminare l'escursione qui e tornare indietro "nel rispetto dei vincoli posti per ragioni di sicurezza e rispetto della fauna sulle pareti che sovrastano la Gola". ...
Dopo questa prima parte dove si avanza prevalentemente in direzione verticale, la traccia piega verso sinistra scendendo di qualche metro passando per una bella cengia molto esposta. Noto con piacere che il cavo ivi presente è in buone condizioni ed anche se questa parte di sentiero non è più soggetta a manutenzione vedo che alcuni tiranti sono stati sostituiti con altri nuovi.


Tratti esposti, sullo sfondo la "Castelletta".

Il sentiero adesso inizia a scendere leggermente alternando tratti che si svolgono tra la vegetazione ad altri dove ci si ritrova all'improvviso a strapiombo sulla gola sottostante: meglio essere cauti! 

L'arrampicata sui "Gradoni" ed i primi tratti esposti.

La traccia da seguire a volte non è chiara, specie quando si intersecano i numerosi "ghiaioni" che scendono verso il basso, stavolta però, oltre a qualche qualche vecchio segno sbiadito di colore giallo-rosso, ad aiutarmi ci sono degli omini di pietra (mentre vi passo di fianco non posso fare a meno di aggiungervi altri sassi, per renderli più visibili).


Le pareti del "Monte Frasassi" alla luce del tramonto sullo sfondo il "Monte Cucco".

Arrivo nel punto più caotico del percorso, dove si è completamente circondati dalla vegetazione e dove le volte precedenti persi la traccia: nessun problema, grazie agli omini ne esco fuori in pochi minuti, senza alcun graffio!


Percorrendo il tratto "caotico".

La fonte "senza nome"...

Oltrepassata una fonte di cui non sono riuscito a trovare notizie in rete, continuo la mia discesa: sono ancora in quota ed ogni tanto alla mia destra si diramano alcuni sentieri che portano alle molte pareti della zona dove si pratica arrampicata sportiva.


Le belle pareti rossastre del "Monte Valmontagnana".

Raggiungo un tratto di sentiero spoglio e noto come l'erosione lo abbia quasi del tutto fatto franare verso valle: sono sopra la grotta dove sono situati l'eremo di "Santa Maria infra Saxa" e il tempietto del "Valadier".


Percorrendo il tratto franato.

Raggiunte le grosse reti che servono da protezione contro la caduta massi, il percorso, tramite due ripidi tornanti su terra e brecciolino, scende bruscamente fin sulla strada lastricata che conduce alla porta di ingresso ai due luoghi sacri citati poc'anzi: svolto alla mia sinistra ed in breve tempo raggiungo la grotta della "Beata Vergine di Frasassi".


Un tour all'interno della "Grotta della Beata Vergine di Frasassi".

Attraverso il portale ed accompagnato dal solo rumore dei miei passi entro in questo luogo quasi incantato e, come le altre volte, non c'è anima viva: la cosa ad essere sinceri  non mi dispiace più di tanto perché c'è un qualcosa di profondo in questo posto, un qualcosa che riesce a toccarmi nelle corde più intime ed è un momento che voglio condividere solo con me stesso...


Sulla destra l'eremo di "Santa Maria infra Saxa", sulla sinistra il tempietto del "Valadier".

Entro nella grotta passando dietro il tempietto del "Valadier" e poco dopo ne varco il portone d'ingresso: siamo al crepuscolo e l'atmosfera che si respira al suo interno sa di altre epoche.


Il tempietto del "Valadier".

Noto che vicino all'altare ci sono tre piccoli ceri accesi: poco prima del bivio per la "Grotta del Mezzogiorno" avevo incontrato tre escursionisti, magari hanno fatto il percorso in senso inverso passando prima per di qui. Accendo una candela, lascio una piccola offerta, metto la mia firma sul libro delle presenze, mi faccio il segno della croce ed esco fuori cercando di chiudere il pesante portone facendo meno rumore possibile.
Mi dirigo adesso verso l'eremo di "Santa Maria infra Saxa", salgo per la scala metallica che conduce al suo ingresso e mi soffermo a leggere la targa che vi è posta, mi giro e cerco di assimilare il più possibile quanto di bello mi circonda. Scatto alcune foto e mi rimetto in marcia, con calma, molta calma...


L'eremo di "Santa Maria infra Saxa".

Il tempietto del "Valadier".

Raggiungo il bivio con la strada che costeggia il fiume "Sentino" e che mi condurrà nuovamente a "San Vittore alle Chiuse" e mi incammino alla mia sinistra: ogni tanto effettuo delle brevi soste per scattare fotografie alla bella luce del crepuscolo ed in venti minuti percorro i due chilometri e mezzo di distanza che mi separano da dove ho parcheggiato la mia automobile.


Il fiume "Sentino" nella luce crepuscolare di una giornata di fine Autunno.

La "Grotta della Beata Vergine di Frasassi" vista dalla strada sottostante.

Statua raffigurante la "Beata Vergine di Frasassi", sullo sfondo le pareti rocciose del monte omonimo.

 Intanto sorge la luna...


... sopra la "Gola di Frasassi".

Anche questa bella avventura, purtroppo, è giunta al suo termine e... Buon Natale!





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I brevi saliscendi lungo la riva del fiume "Sentino".


Lungo i quattro tornanti prima del bivio per i monti "Giunguno" e "Frasassi".


I "ripidi" tornanti che conducono all'ingresso della "Grotta del Mezzogiorno".


Arrivo all'ingresso della "Grotta del Mezzogiorno".



Il "Foro degli Occhialoni".


Esplorando il "Foro degli Occhialoni".


Fuori dal bosco, sui "Gradoni".

Panoramica verso Nord-Ovest dai "Gradoni".

Da sinistra verso destra il "Monte Murano" ed il "Monte Revellone".




Le pareti rocciose del "Monte Frasassi", sullo sfondo il "Monte Cucco".


La parete dove sono "scavati" i "Gradoni".

In basso si nota l'ingresso delle famose "Grotte di Frasassi", a sinistra, sullo sfondo la "Castelletta".


Tratti esposti, sullo sfondo la "Castelletta".


L'arrampicata sui "Gradoni" ed i primi tratti esposti.


Le pareti del "Monte Frasassi" alla luce del tramonto sullo sfondo il "Monte Cucco".


Percorrendo il tratto "caotico".


La fonte "senza nome"...


Le pareti del "Monte Frasassi" alla luce del tramonto.


Le belle pareti rossastre del "Monte Valmontagnana".

Percorrendo il tratto franato.


Particolare sul "Monte Valmontagnana", alla destra di quel torrente (ora asciutto), passa un vecchio sentiero.


Un tour all'interno della "Grotta della Beata Vergine di Frasassi".

Sulla destra l'eremo di "Santa Maria infra Saxa", sulla sinistra il tempietto del "Valadier".

Il tempietto del "Valadier".

L'eremo di "Santa Maria infra Saxa".

Il tempietto del "Valadier".





Il fiume "Sentino" nella luce crepuscolare di una giornata di fine Autunno.




La "Grotta della Beata Vergine di Frasassi" vista dalla strada sottostante.




La statua raffigurante la "Beata Vergine di Frasassi", sullo sfondo le pareti rocciose del monte omonimo.


 Intanto sorge la luna...



... sopra la "Gola di Frasassi".