Otto Novembre 2015
Partenza dalla Forcella del Fargno (1811m) ore 7:58
Rientro alla Forcella del Fargno ore 13:09
Durata escursione 5h 11'
Lunghezza tragitto: 11,5km circa
Grado di difficoltà: EE, passaggi di I grado per la vetta del "Monte Acuto"
Dislivello in salita: 977m
Dislivello in discesa: 973m
Cime da raggiunte: 2035m Monte Acuto (omino di pietre), 2092m Pizzo Tre Vescovi (croce di ferro), 2259m Pizzo Berro (omino di pietre), 2332m Monte Priora (croce di ferro)
Quota massima: 2332m Monte Priora
Monti Sibillini su Wikipedia
Pizzo dei Tre Vescovi su Wikipedia
Pizzo Berro su Wikipedia
Monte Priora su Wikipedia
"Durante un'ascensione di un paio d'ore, si possono sperimentare sensazioni che in altre condizioni non si proverebbero forse in un'intera settimana. I sensi sono totalmente all'erta, si sente, si odora, si respira ogni cosa, e ci si sente vivi come non mai".
Jochen Hemmleb
Percorso:
Questa volta decidiamo di non salire per la Val di Panico, da Casali, no: per l'escursione che affronteremo si partirà già in quota. Si sale in automobile quindi, e di buon mattino siamo già a Pintura, pronti per affrontare il breve tragitto che ci condurrà fino alla forcella del "Fargno". Sono 6,1Km, ed il fondo stradale non dovrebbe essere un granché: le nostre supposizioni purtroppo vengono confermate dai fatti, anzi!
Premetto che non abbiamo un fuoristrada o un automobile a trazione integrale, viaggiamo su una media compatta a trazione anteriore e dobbiamo andare piano, max 15-20Km orari: buche, avvallamenti, dossi, piccoli fossati, sassi sulla carreggiata; se non vogliamo rompere qualcosa questa è l'andatura da tenere.
Finalmente arriviamo, alla fine impiegheremo più di 25 minuti!
Ora però questo è un problema secondario, perché appena scendiamo dall'auto tutti i nostri sensi vengono rapiti da quello che ci circonda: la vista è stupenda, così come il tempo, la giornata si preannuncia come una di quelle da incorniciare!
Non perdiamo tempo e partiamo subito con un buon ritmo oltrepassando il rifugio del "Fargno" e prendendo l'evidente sentiero che a sinistra taglia diagonalmente il "Pizzo Tre Vescovi" (segnavia 274). In pochi minuti siamo già alla forcella tra il "Monte Acuto" e il "Pizzo Tre Vescovi" dove incontriamo un crocevia.
Proseguiamo alla nostra sinistra e ci dirigiamo verso il "Monte Acuto", il primo "duemila" della giornata. Iniziamo l'ascesa, alla nostra destra è presente una zona rocciosa: ci dirigiamo lì e non seguiamo il ripido prato alla nostra sinistra.
Tra le rocce c'è un evidente passaggio naturale, entriamo lì ed iniziamo ad arrampicare (passaggi di I grado).
Dopo pochi metri il fondo diventa nuovamente erboso e in pochi passi già siamo sulla vetta del "Monte Acuto" (2035m, omino di pietre). Il panorama è bellissimo, il cielo è terso e la vista spazia dal Mare Adriatico al Monte Priora passando per la Valle dell'Ambro: spicca anche un'unica montagna che si erge a Nord-Est, è il "nostro" Monte "San Vicino", che isolato risalta fra le colline circostanti (Monte San Vicino da Poggio San Romualdo Invernale).
Scattare fotografie è obbligatorio, e dopo aver trascorso alcuni minuti in vetta ridiscendiamo senza perdere ulteriore tempo per la stessa via della salita fino al crocevia citato poc'anzi.
Proseguiamo con il sentiero 274 che sale alla nostra destra e dopo una breve ascesa ci troviamo sulla cima del "Pizzo dei Tre Vescovi" (2092m, croce di ferro), la seconda cima di oggi (mentre sto scrivendo queste righe ho notato che l'ordine con il quale abbiamo scalato le vette è lo stesso delle loro altezze, cioè in senso crescente, neanche a farlo apposta!).
Qui il panorama si apre ancora di più e spazia a 360° (come mi piace utilizzare questo modo di dire!). Prima sul "Monte Acuto" eravamo "coperti" ad Ovest dallo stesso "Pizzo Tre Vescovi", adesso invece la visuale è libera e possiamo ammirare il "Monte Bove" e la sottostante "Val di Panico": rispetto a due settimane fa, già i colori sono cambiati, gli alberi e le piante si stanno preparando per l'inverno, le foglie sono quasi tutte a terra, tutto sta ingrigendo... L'immagine però non assume i contorni e le sfumature di un quadro malinconico, anzi, c'è un certo fascino, c'è del sublime in quest'atmosfera...
E si riparte! Scendiamo, tenendoci alla nostra destra, seguendo il sentiero 273. Raggiungiamo la forcella "Angagnola" (1924m) e da lì iniziamo a seguire l'evidente sentiero (numero 18, non segnalato) che prosegue in direzione del "Pizzo Berro", costeggiandolo prima sulla destra, sopra la "Val di Panico", e salendo in cresta dopo.
Poco prima di intraprendere l'ultima parte della salita fino alla vetta, c'è una diramazione: proseguendo sulla sinistra, scendendo leggermente di quota e costeggiando il pendio, si continua con il sentiero 18 per arrivare alla forcella tra il "Monte Priora" ed il "Pizzo Berro"; salendo invece a destra si prende il sentiero 19 che si segue fino alla vetta.
Ovviamente saliamo a destra per toccare la cima del terzo "duemila" della giornata: oggi non ci facciamo mancare nulla (Pizzo Berro 2259m, omino di pietre)! Anche da qua sopra, che dire, si rimane sbalorditi: eravamo stati qui pochi giorni fa (Pizzo Berro per la Val di Panico "Ferratina") ma... è questo il bello del salire per monti, è come se fosse la prima volta, è sempre così, nel bene come nel male. Oggi tutto è nitido, tutto è "a fuoco", ci sembra quasi di toccare il massiccio del "Gran Sasso": da Est a Ovest si distinguono i profili delle quattro cime del "Corno Grande"; davanti a loro le inconfondibili forme e sfumature di colore delle "Spalle" del "Corno Piccolo"; più a Ovest il "Pizzo d'Intermesoli"... Il quadro è perfetto, mi spiace solo non avere un tele obiettivo per "marcare a fuoco" queste immagini, queste sensazioni: mannaggia, per rivivere tutto questo dovrò tornare qui per forza! Che bello!
Ormai per completare il percorso rimane solo una cima, così iniziamo la discesa verso la forcella sopracitata, per dirigersi verso il "Monte Priora" o "Pizzo della Regina". Andando in direzione Est, oltre l'omino di pietre, si può scendere direttamente per un ripido prato. Ci affacciamo dal bordo: che bella pendenza! L'erba è un poco umida, meglio scendere in diagonale leggermente sulla sinistra per poi tagliare a destra ricongiungendosi con la traccia del sentiero 19, senza alcun rischio.
Inizia così l'ascesa verso il "Pizzo della Regina", seguendo l'evidente traccia, che si svolge come le spire di un serpente lungo la cresta fino alla croce sommitale. Possiamo suddividere quest'ultimo spezzone di percorso in tre parti distinte: la prima si svolge a destra, lato "Val Tenna"; per la seconda si "scavalca" a sinistra, sopra la Valle dell'Ambro; la terza e ultima parte invece si svolge tutta in cresta, fino ad arrivare alla cima.
La salita non presenta grosse difficoltà (sono 200m di dislivello per 1,5Km di lunghezza circa) e il nostro costante procedere è interrotto solo dalle soste necessarie per immortalare scorci, panorami e situazioni.
Solo una nota, lungo la parte di percorso che si svolge sopra la "Valle dell'Ambro" abbiamo incontrato un breve tratto di sentiero con roccia bagnata (zona in ombra): guarda caso proprio in un punto particolarmente esposto dove è anche presente un restringimento!
Un po' di pathos bisognava aggiungerlo, no?
Siamo in vetta, Monte Priora (2332m, croce di ferro), ultima della giornata!
Ci concediamo cinque minuti di relax, per contemplare quello che ci circonda, per scattare le ultime fotografie di quest'escursione, per respirare quest'atmosfera: ci vorrà tempo prima di tornare, ogni attimo vissuto qui è prezioso, non dobbiamo sprecare nulla...
Mestamente iniziamo la discesa, per soffocare il senso di nostalgia che già ci assale diamo un ritmo forsennato alla nostra marcia.
Scendiamo per la stessa via fino al bivio tra il sentiero 18 e 19: prendiamo il primo costeggiando all'inizio il pendio erboso ai fianchi del "Berro", procedendo per cresta e scendendo poi sopra la "Val di Panico" fino ad arrivare nuovamente alla forcella "Angagnola".
Da lì, al crocevia, prendiamo il sentiero 277 che ci riporterà fino alla forcella del "Fargno": in poco più di un'ora siamo nuovamente alla macchina. Stretching, cambio d'abito e siamo in viaggio...
Perché continuo ancora a scrivere, vi chiederete? L'escursione non è terminata?
Tecnicamente si, volevo però soffermarmi ancora sul percorso stradale da e per la forcella del "Fargno". Infatti decidiamo di scendere non più a Pintura, come all'andata, ma a Casali: vogliamo "testare" questa strada (?) fino in fondo.
Che dire, i primi 8 Km si svolgono su un ottimo fondo stradale (siamo riusciti ad inserire anche la quarta marcia!), gli ultimi 5,5 Km invece identici a quelli della mattina (per percorrere i 13,5 Km totali, dalla forcella del "Fargno" fino al bivio Casali/Ussita, abbiamo impiegato 40 minuti!).
Concludendo, la prossima volta saliremo e scenderemo in auto da Pintura: sono "solo" 25 minuti!
P.S. Per il pranzo siamo ritornati al Ristorante "Monte Bove" di Ussita, anche questa volta in ritardo rispetto all'ora della prenotazione, anche questa volta facendo "arrabbiare" le simpatiche ragazze che lo gestiscono, anche questa volta degustando ottimi piatti. Com'è che si dice? Non c'è due senza tre...
Partenza dalla Forcella del Fargno (1811m) ore 7:58
Rientro alla Forcella del Fargno ore 13:09
Durata escursione 5h 11'
Lunghezza tragitto: 11,5km circa
Grado di difficoltà: EE, passaggi di I grado per la vetta del "Monte Acuto"
Dislivello in salita: 977m
Dislivello in discesa: 973m
Cime da raggiunte: 2035m Monte Acuto (omino di pietre), 2092m Pizzo Tre Vescovi (croce di ferro), 2259m Pizzo Berro (omino di pietre), 2332m Monte Priora (croce di ferro)
Quota massima: 2332m Monte Priora
Monti Sibillini su Wikipedia
Pizzo dei Tre Vescovi su Wikipedia
Pizzo Berro su Wikipedia
Monte Priora su Wikipedia
"Durante un'ascensione di un paio d'ore, si possono sperimentare sensazioni che in altre condizioni non si proverebbero forse in un'intera settimana. I sensi sono totalmente all'erta, si sente, si odora, si respira ogni cosa, e ci si sente vivi come non mai".
Jochen Hemmleb
Percorso:
Dal rifugio del "Fargno" si prende l'evidente sentiero che a sinistra taglia diagonalmente il "Pizzo Tre Vescovi" (sentiero del Parco n.274, segnali bianco-rossi). Raggiunta la sella tra il "Monte Acuto" ed il "Pizzo Tre Vescovi", si prosegue per prati fino ad una formazione rocciosa dove per un evidente passaggio naturale, ci si arrampica (passaggi di I grado) fino alla vetta del "Monte Acuto". Una volta ridiscesi per il medesimo percorso si riprende il sentiero n.274 fino alla vetta del "Pizzo Tre Vescovi". Da qui si scende in direzione Sud per il sentiero del Parco n.273 fino alla forcella "Angagnola" (1924m). Da quest'ultima si segue il sentiero (n.18, non segnalato) che sale in direzione del "Pizzo Berro", costeggiandolo prima sulla destra (sopra la "Val di Panico"), e salendo in cresta poi: raggiunta quest'ultima si continua in cresta per il sentiero n.19 fino alla vetta del "Pizzo Berro" dal quale si scende (sempre sentiero n.19) per arrivare alla sella tra quest'ultimo ed il "Monte Priora". Da lì, in cresta, si arriva alla vetta del "Pizzo della Regina" (altro nome della cima del "Monte Priora") per il sentiero n.18. Per il ritorno si scende sempre per la cresta Ovest del "Monte Priora" ed alla sella tra quest'ultimo ed il "Pizzo Berro" non si sale nuovamente sulla sua cima seguendo il sentiero n.19, ma si prosegue a destra costeggiando il versante Nordorientale del "Pizzo Berro" seguendo il sentiero n.18 fino alla forcella "Angagnola". Al bivio si prosegue per il sentiero del Parco n.277 (sopra la "Costa dell'Asino") per raggiungere nuovamente il rifugio del "Fargno"
Relazione:
... avevamo lasciato qualcosa in sospeso l'ultima volta, come i puntini di sospensione posti all'inizio di questo paragrafo. Rinunciare è sempre frustrante, è una sensazione sgradevole, a cui si accompagna il rumore prodotto dal tarlo che da quel momento nasce, cresce e prospera dentro di te e a cui bisogna porre fine. Ragion per cui, a due settimane di distanza, e con un tempo che si preannuncia magnifico, io e Mirko siamo nuovamente qua, per riprendere quanto interrotto, e anzi, per integrarlo ulteriormente: diciamo che questa è la seconda parte di una trilogia; tra qualche settimana andrà in scena la terza e ultima rappresentazione.Questa volta decidiamo di non salire per la Val di Panico, da Casali, no: per l'escursione che affronteremo si partirà già in quota. Si sale in automobile quindi, e di buon mattino siamo già a Pintura, pronti per affrontare il breve tragitto che ci condurrà fino alla forcella del "Fargno". Sono 6,1Km, ed il fondo stradale non dovrebbe essere un granché: le nostre supposizioni purtroppo vengono confermate dai fatti, anzi!
Premetto che non abbiamo un fuoristrada o un automobile a trazione integrale, viaggiamo su una media compatta a trazione anteriore e dobbiamo andare piano, max 15-20Km orari: buche, avvallamenti, dossi, piccoli fossati, sassi sulla carreggiata; se non vogliamo rompere qualcosa questa è l'andatura da tenere.
La "Val di Panico" dalla forcella del "Fargno".
Ora però questo è un problema secondario, perché appena scendiamo dall'auto tutti i nostri sensi vengono rapiti da quello che ci circonda: la vista è stupenda, così come il tempo, la giornata si preannuncia come una di quelle da incorniciare!
Non perdiamo tempo e partiamo subito con un buon ritmo oltrepassando il rifugio del "Fargno" e prendendo l'evidente sentiero che a sinistra taglia diagonalmente il "Pizzo Tre Vescovi" (segnavia 274). In pochi minuti siamo già alla forcella tra il "Monte Acuto" e il "Pizzo Tre Vescovi" dove incontriamo un crocevia.
La forcella tra il "Monte Acuto" e il "Pizzo Tre Vescovi".
Cerchiato in rosso il passaggio tra le rocce.
Passaggi di I° subito dopo il passaggio tra le rocce.
Lo splendido panorama dalla vetta del "Monte Acuto".
Poco sotto la vetta del "Pizzo dei Tre Vescovi" (2092m).
Qui il panorama si apre ancora di più e spazia a 360° (come mi piace utilizzare questo modo di dire!). Prima sul "Monte Acuto" eravamo "coperti" ad Ovest dallo stesso "Pizzo Tre Vescovi", adesso invece la visuale è libera e possiamo ammirare il "Monte Bove" e la sottostante "Val di Panico": rispetto a due settimane fa, già i colori sono cambiati, gli alberi e le piante si stanno preparando per l'inverno, le foglie sono quasi tutte a terra, tutto sta ingrigendo... L'immagine però non assume i contorni e le sfumature di un quadro malinconico, anzi, c'è un certo fascino, c'è del sublime in quest'atmosfera...
Il "Pizzo Berro" dalla vetta del "Pizzo dei Tre Vescovi".
Il "Pizzo Berro" dalla "Forcella Angagnola".
Lungo il sentiero 19, poco sotto la vetta del "Berro".
Dalla cima del "Pizzo Berro", vista sulla "Priora".
La cresta di Nord-Est del "Pizzo Berro".
"...che si svolge come le spire di un serpente lungo la cresta fino alla croce sommitale."
Solo una nota, lungo la parte di percorso che si svolge sopra la "Valle dell'Ambro" abbiamo incontrato un breve tratto di sentiero con roccia bagnata (zona in ombra): guarda caso proprio in un punto particolarmente esposto dove è anche presente un restringimento!
Sulla cresta sommitale del "Monte Priora".
Siamo in vetta, Monte Priora (2332m, croce di ferro), ultima della giornata!
Ci concediamo cinque minuti di relax, per contemplare quello che ci circonda, per scattare le ultime fotografie di quest'escursione, per respirare quest'atmosfera: ci vorrà tempo prima di tornare, ogni attimo vissuto qui è prezioso, non dobbiamo sprecare nulla...
Ultimo duemila della giornata, il "Monte Priora".
Inizia la discesa seguendo l'imponente cresta Ovest della Priora.
Scendiamo per la stessa via fino al bivio tra il sentiero 18 e 19: prendiamo il primo costeggiando all'inizio il pendio erboso ai fianchi del "Berro", procedendo per cresta e scendendo poi sopra la "Val di Panico" fino ad arrivare nuovamente alla forcella "Angagnola".
Vista sul "Monte Bove" discendendo dalla cresta del "Pizzo Berro".
Perché continuo ancora a scrivere, vi chiederete? L'escursione non è terminata?
Tecnicamente si, volevo però soffermarmi ancora sul percorso stradale da e per la forcella del "Fargno". Infatti decidiamo di scendere non più a Pintura, come all'andata, ma a Casali: vogliamo "testare" questa strada (?) fino in fondo.
Che dire, i primi 8 Km si svolgono su un ottimo fondo stradale (siamo riusciti ad inserire anche la quarta marcia!), gli ultimi 5,5 Km invece identici a quelli della mattina (per percorrere i 13,5 Km totali, dalla forcella del "Fargno" fino al bivio Casali/Ussita, abbiamo impiegato 40 minuti!).
Concludendo, la prossima volta saliremo e scenderemo in auto da Pintura: sono "solo" 25 minuti!
P.S. Per il pranzo siamo ritornati al Ristorante "Monte Bove" di Ussita, anche questa volta in ritardo rispetto all'ora della prenotazione, anche questa volta facendo "arrabbiare" le simpatiche ragazze che lo gestiscono, anche questa volta degustando ottimi piatti. Com'è che si dice? Non c'è due senza tre...
In marcia...
Verso il "Monte Acuto".
Il "Monte Acuto" (2035m).
Quasi in vetta.
Il rifugio del "Fargno" e "Casali" dal "passaggio" tra le rocce.
A pochi passi dalla vetta del "Monte Acuto".
Dietro l'omino di pietre, in vetta! Il "Monte Acuto", primo duemila della giornata.
Mirando il paesaggio dal "Monte Acuto".
Poco sotto la vetta del "Pizzo Tre Vescovi" (2092m).
Mirando il paesaggio dal "Monte Acuto".
Poco sotto la vetta del "Pizzo Tre Vescovi" (2092m).
La croce del "Pizzo Tre Vescovi", ed il "Monte Bove Nord" dietro.
Dalla cima del "Pizzo Tre Vescovi", vista sul "Pizzo Berro" e sul "Monte Bove Sud".
Il "Pizzo Berro".
Poco dopo la forcella "Angagnola, sul sentiero 18, vista sul
"Pizzo Tre Vescovi" a destra, e sul "Monte Rotondo" a sinistra.
Poco dopo la forcella "Angagnola, sul sentiero 18, vista sul
"Pizzo Tre Vescovi" a destra, e sul "Monte Rotondo" a sinistra.
Ancora in marcia...
Vista sul "Pizzo Berro" dal sentiero 18.
Salendo per il sentiero 18, costeggiando il "Berro" lato "Val di Panico"
Il "Monte Priora" o "Pizzo della Regina" (2332m).
La "punta" del "Monte Acuto" a destra.
Sulla cresta del "Berro", poco dopo la diramazione per la vetta (sentiero 19).
Vista sul "Pizzo Berro" dal sentiero 18.
Salendo per il sentiero 18, costeggiando il "Berro" lato "Val di Panico"
Il "Monte Priora" o "Pizzo della Regina" (2332m).
La "punta" del "Monte Acuto" a destra.
Sulla cresta del "Berro", poco dopo la diramazione per la vetta (sentiero 19).
Dalla cima del "Pizzo Berro", il "Monte Priora" (ed i miei piedi sull'omino!).
Terzo duemila della giornata: "Pizzo Berro" (2259m).
Il "Gran Sasso".
Il "Berro" visto da Est.
Il "Gran Sasso".
Il "Berro" visto da Est.
Verso la forcella tra il "Monte Priora" ed il "Pizzo Berro".
Sulla forcella di cui sopra, vista sul "Monte Priora".
In contemplazione...
Sulla forcella di cui sopra, vista sul "Monte Priora".
In contemplazione...
Ultimi sforzi...
Dalla vetta, vista sul "Pizzo Berro" e su parte del "Monte Bove"
Dalla cima del "Monte Priora", panoramica a Sud.
Quattro x 2000! Rifacendosi al titolo di un libro del grande
Reinhold Messner (il titolo originale è "3 x 8000", magari nella prossima vita!).
Inizia la discesa seguendo l'imponente cresta Ovest della Priora.
Vista sul "Monte Bove" discendendo dalla cresta del "Pizzo Berro".
Dalla vetta, vista sul "Pizzo Berro" e su parte del "Monte Bove"
Dalla cima del "Monte Priora", panoramica a Sud.
Quattro x 2000! Rifacendosi al titolo di un libro del grande
Reinhold Messner (il titolo originale è "3 x 8000", magari nella prossima vita!).
Inizia la discesa seguendo l'imponente cresta Ovest della Priora.
Vista sul "Monte Bove" discendendo dalla cresta del "Pizzo Berro".
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