Partenza dall'edicola dedicata alla Madonna (1413m) ore 7:56
Rientro all'edicola dedicata alla Madonna ore 10:32
Durata escursione: 2h36'
Distanza percorsa: 7.9Km circa
Grado di difficoltà: E
Dislivello in salita: 604m
Dislivello in discesa: 534m
Vette raggiunte: 1668m Monte Acuto (omino di pietre con legni), 1701m Monte Catria (croce di ferro)
Quota massima: 1701m Monte Catria
Monte Catria su Wikipedia
E' una bellissima giornata di inizio Giugno ed alle 6:30 di mattina io ed il fidato Mirko già siamo in auto: l'escursione odierna non occuperà l'intera giornata, per pranzo saremo a casa. Diciamo che questa di oggi è una sorta di prova generale per testare il nostro stato di forma, per capire quanto possiamo "spingere": l'estate si sta avvicinando e con essa anche le sfide che abbiamo da tempo programmato. Sfide che purtroppo in parte salteremo: vuoi per il cattivo tempo, vuoi per impegni lavorativi contingenti, fatto sta che tutto quello di pianificato per le Dolomiti Bellunesi è andato a farsi benedire. Ok, ci si rivede il prossimo anno!
Dopo un breve tragitto in auto siamo già sul luogo dove inizierà la nostra escursione. Ci troviamo sulla sella tra il Monte Acuto ed il Monte Catria, due montagne che si trovano al confine tra le Marche e l'Umbria ed è nostra intenzione, tramite un percorso ad anello, conquistare entrambe le loro cime nel minor tempo possibile. E' un percorso non troppo impegnativo, la traccia sempre ben marcata, le nostre mete mai nascoste: è l'ideale per i nostri scopi.Decidiamo di iniziare con la vetta del Monte Acuto per poi passare a quella del Catria.
Partiamo di buon passo, percorriamo un breve pezzo di strada e poi alla nostra sinistra prendiamo un sentiero che si perde in mezzo ai boschi. Siamo circondati dai suoni e dai colori di una giornata di tarda primavera: il verde della vegetazione è intenso e se ci si sofferma a guardare in alto, questa sua egemonia viene interrotta dagli sprazzi di azzurro intenso che ogni tanto si aprono tra le fronde degli alberi; il frinire dei grilli, il cinguettio degli uccelli, il nitrire dei cavalli... siamo nel bel mezzo di una cacofonia di suoni che non è così consueta specie per chi abita in città come noi. Un momento, cosa c'entra il nitrire dei cavalli? Siamo in mezzo ad un bosco, non in una prateria! La risposta è a pochi passi da noi. Dopo aver percorso alcuni metri il sentiero incrocia una pista da sci e praticamente ci ritroviamo circondati da una mandria di cavalli!
Il soffice manto erboso della pista da sci ora, in primavera, è diventato un pascolo per questi bellissimi animali. Avanziamo con cautela, siamo degli intrusi, non vogliamo disturbarli e non vogliamo neanche correre il rischio di prenderci uno zoccolo in faccia!
Ci sono delle puledre con i loro piccoli, altre con una pancia enorme prossime al parto, ci sono dei puledri vicini all'età adulta e ci sono anche degli stalloni, belli, fieri e maestosi nel loro incedere. E' bello stare in mezzo a loro, ci si ritrova in una dimensione emozionale del tutto nuova ma contemporaneamente ci si sente inermi, intimoriti: se solo volessero... poveri noi uomini, siamo superbi, siamo alteri, pieni di orgoglio... dovremmo mostrare invece più umiltà, meno arroganza, prendere esempio da questi animali che consci della loro superiorità ci lasciano passare nel loro territorio senza batter ciglio!
Proseguiamo ora per la pista da sci, il Monte Acuto è proprio innanzi a noi, non dobbiamo fare altro che salire. All'inizio seguiamo il crinale della montagna, poi, poco prima della vetta, deviamo verso destra fino ad arrivare all'anticima (1619m), dove, superato un tratto di facili roccette, proseguendo per cresta, in pochi istanti arriviamo alla vetta: Monte Acuto (1668m, omino di pietre con legni). Il panorama è bellissimo, questa insieme al Catria è la montagna più alta della zona, quindi il nostro sguardo può spaziare ovunque senza ostacoli: da qui è ancor più evidente il contrasto che si viene a creare tra il blu del cielo ed il verde della terra, un binomio cromatico che è possibile apprezzare solo in questo periodo dell'anno da queste parti; infatti con il caldo che arriverà a breve i colori tenderanno ad assumere delle tonalità più "calde".
Immortaliamo queste immagini e poi iniziamo la discesa: stavolta proseguiremo tenendoci più lontani dalla strada, seguendo un percorso più rettilineo, tagliando per i boschi ed i prati sottostanti.
In poco tempo arriviamo all'incrocio con la strada che sale da Chiaserna, siamo nuovamente al punto di partenza. Da qui volendo si possono seguire due percorsi: il primo, con ampi tornanti, risale la carrabile che porta al rifugio della "Vernosa"; il secondo segue il tracciato che inizia nei pressi dell’edicola dedicata alla Madonna e taglia per i prati fino al rifugio citato poc'anzi. Senza neanche dirlo seguiamo il secondo tragitto, quello più diretto, proseguendo su un sentiero marcato che, oltrepassate le ultime propaggini del bosco, sale fino alla cima del Monte Catria. Proseguiamo sulla sinistra, il percorso sulla cresta sommitale ce lo lasciamo per la discesa: siamo in mezzo ai prati in fiore adesso ed è un continuo ronzare di api, si vedono grilli che numerosi saltano ad ogni nostro passo, è il trionfo della natura!
In pochi minuti siamo in cima, al cospetto della maestosa croce di vetta: Monte Catria (1701m).
Fotografie a iosa, un piccolo spuntino e siamo pronti di nuovo a partire. Prima però facciamo degli incontri, nuovi e vecchi: una coppia di mountain-bikers che salgono dal versante di Sud-Est; la mandria di cavalli incontrata prima che ora è venuta a pascolare qui in vetta.
Apriamo una piccola parentesi. I mountain-bikers, sprovvisti di smartphone o macchina fotografica, ci hanno chiesto gentilmente se potevamo scattare loro alcune fotografie: detto, fatto. Ci hanno dato dei riferimenti dove inviare queste istantanee, che puntualmente ho smarrito (a mia discolpa bisogna dire che il fogliettino con su scritti i loro indirizzi e-mail era piccolissimo): questa è anche un'occasione per rimediare, in fondo al post, nella galleria delle immagini, è presente una loro foto che, se visioneranno, potranno scaricare liberamente.
Chiusa parentesi.
Come detto poc'anzi, adesso scendiamo per la ripida, quanto facile, cresta di Nord-Est: in pochi minuti siamo nuovamente in mezzo al bosco, passiamo accanto al rifugio della "Vernosa" e siamo già nei pressi della nostra auto, chiudendo questa breve ma intensa escursione di fine primavera.
Momenti salienti in un collage video
Link per album Fotografico su Google Foto
Marcato in azzurro il percorso su traccia GPS registrata durante l'escursione.
Galleria fotografica
Salendo sul ripido prato verso la cima del "Monte Acuto".
Il "Monte Catria" sullo sfondo.
Salendo sul ripido prato verso la cima del "Monte Acuto".
Il "Monte Catria" sullo sfondo.
L'anticima del "Monte Acuto".
Vista sulla valle del fiume "Metauro".
Un'inconsueta "croce" sommitale: "Monte Acuto" (1668m).
Dalla vetta uno sguardo alla nostra prossima meta.
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