Ciao, sono Gianluca, un innamorato delle proprie passioni. L'avventura è il tema portante, intesa come distacco dalla realtà quotidiana, per immergersi in un contesto dove l'istinto predomina sulla razionalità; intesa come scoperta della verticalità, nel sentirsi completi quando si va sempre più su, sfidando le proprie paure ma contemplando l'abisso. In questo spazio sono condivise le mie esperienze, magari per invogliare qualcuno a ripeterle, magari per fornire qualche utile consiglio.


mercoledì 1 agosto 2018

San Leonardo e la Cascata del Rio per la Gola dell'Infernaccio

"E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene."
(William Shakespeare)



Sette Luglio 2018
Partenza dal parcheggio di Valleria (953m) ore 9:37
Rientro al parcheggio di Valleria ore 14:40
Durata escursione 5h 03' (pausa merenda di 38' a San Leonardo)
Tempo di marcia: 4h 25'
Lunghezza tragitto: 12,7 km circa
Grado di difficoltà: E
Dislivello in salita: 487m
Dislivello in discesa: 489m
Quota massima: 1256m La Cascata del Rio



Marcato in azzurro il percorso su traccia GPS registrata durante l'escursione.





Percorso:
Partenza dal parcheggio di accesso alla Gola dell'Infernaccio (loc. Valleria, 953m) seguendo il sentiero del Parco n.221 (segni bianco-rossi) che scende fino agli 850 metri della "Stretta le Pisciarelle" dove ci si immette nella "Gola dell'Infernaccio". Dopo alcuni sali e scendi in questa bellissima quanto angusta gola si giunge al bivio con il sentiero del Parco n.229: procedendo verso sinistra, seguendo il corso del fiume Tenna, si raggiungono le sue sorgenti (sentiero n.221); svoltando a destra si raggiunge l'eremo di "San Leonardo" (sentiero n.229). Si sale per ampi e facili tornanti in mezzo alla faggeta fino a raggiungere uno slargo dove sulla destra è situato l'eremo di "San Leonardo" mentre sulla sinistra è presente una fonte: si prosegue per una cinquantina di metri tenendosi sulla destra entrando nuovamente nel bosco. Il percorso è in leggera discesa e taglia il versante sinistro della stretta valle dove scorre il fosso del Rio (segni bianco-rossi). 
Dopo alcuni brevi saliscendi si giunge nei pressi dei ruderi di un vecchio casale ormai diroccato dal quale si prosegue passando per altri ruderi e dopo circa un centinaio di metri si giunge ad una biforcazione (omino di pietre): salendo (sinistra) si prosegue tagliando un pendio roccioso; scendendo si prosegue lungo la riva destra del Rio (segni azzurri). Meglio proseguire sulla sinistra superando nell'ordine un breve traverso non particolarmente esposto dove però il terreno è scivoloso ed un ripido quanto breve tratto in salita dove per la progressione ci si deve aiutare con la vegetazione circostante. Dopo questi tratti il sentiero prosegue scendendo sul greto del torrente dal quale si raggiunge, in pochi minuti, la cascata.
Per il ritorno si è seguito lo stesso percorso dell'andata in maniera inversa.





Relazione:
Era da tanto, forse troppo tempo che con Marco non facevo un'escursione (vedi post del 8 Febbraio 2015, Monte Catria Invernale), ma il destino a volte è imprescindibile ed in quattro e quattro otto, a distanza di più di due anni, ci ritroviamo insieme, stavolta in compagnia dei nostri figli quasi coetanei, a svolgere un percorso improntato e dedicato a loro. Per questo incontro ritorniamo nei Sibillini dopo mesi di assenza da parte mia, l'ultima volta era stata in occasione di una bellissima invernale (vedi post Monte Vettoretto, Punta di Prato Pulito, Cima del Lago, Cima del Redentore da Forca di Presta Invernale): qui il percorso e le condizioni saranno di tutt'altro genere anche se l'obiettivo per grandi e piccini è di grande rilievo.
L'itinerario che seguiremo condensa in breve tempo ambienti molto diversi tra loro passando dalla stretta ed angusta Gola dell'Infernaccio (e non Gole come molti erroneamente la chiamano) alla secolare ed amena faggeta di San Leonardo, raggiungendo poi il balcone dove è situato quest'ultimo ed ammirando il panorama sul Monte Zampa e sulla sottostante Val Tenna, per immergersi nuovamente in una valle aspra e selvaggia raggiungendo infine la "Cascata del Rio", chiamata anche "Cascata Nascosta".
Sono emozionato, principalmente per la presenza dei bambini ma anche perché è dal lontano 1996 che non vado più a dare un'occhiata a questo piccolo angolo dei Sibillini. L'anno scorso (vedi post del 30 Aprile 2017, San Leonardo e "Laghetto della Sibilla" da Vetice per il fosso del Rio) in realtà eravamo passati alcune decime di metri sopra la cascata ma visto il poco tempo a disposizione, per la lunghezza del percorso, non vi era stato modo di scendere a dare un'occhiata da vicino.
Quindi eccoci qua, parcheggiando le nostre auto nel piccolo spiazzo di Valleria, dopo aver percorso un paio di chilometri su carrareccia dalla frazione Rubbiano di Montefortino.
I bambini fremono, non vedono l'ora di buttarsi in questa avventura e cambiarli d'abito non è proprio agevole: in un modo o nell'altro riusciamo nel nostro intento ed in pochi minuti siamo in marcia, continuando a percorrere la carrareccia in leggera discesa.
Intanto dal fondovalle, sulla destra, il Tenna ruggisce e dall'alto vediamo il fosso del Rio che con una imponente cascata vi cade dentro; spiego ai bambini che la cascata che andremo a vedere da vicino si trova qualche centinaia di metri dietro e più in alto rispetto a quella che stiamo osservando adesso: il loro entusiasmo cresce ulteriormente e la loro corsa viene frenata dall'osservare la miriade di rigagnoli d'acqua che scendono dal Monte Zampa alla nostra sinistra.


Poco dopo la sbarra, vista sul fosso il Rio che con una cascata si getta sul Tenna.

Per loro ogni cosa che ci soffermiamo ad osservare è una scoperta continua e le domande si susseguono incessanti: è bella l'atmosfera che si sta instaurando, Ale ed Edo si erano incontrati solo un'altra volta, ormai qualche anno fa, ma dopo cinque minuti è come si conoscessero da una vita! E bravi i nostri bambini!
Terminata la discesa giungiamo nei pressi della famosa stretta le "Pisciarelle" (sulla sinistra), cascate a goccia (da qui il nome) dovute alle particolari caratteristiche del Monte Zampa in quel punto, dove l'abbondante flusso d'acqua si disperde a valle in maniera del tutto singolare generando delle vere e proprie docce! Si avete capito bene, docce naturali dove in questo periodo dell'anno è gradevole rinfrescarsi!
I bambini ovviamente non li lasciano sfuggire quest'occasione e giocando a schivare le gocce vi finiscono invece sotto! Prima della primavera del 2017, per attraversare il Tenna e prendere il sentiero che conduce alla gola dell'Infernaccio, sulla destra era presente un ponte ora spazzato via dai grossi fenomeni valanghivi che ci sono stati in quel periodo: per forza di cose il percorso adesso è obbligato e si deve passare sotto queste docce naturali... Facciamoci questo bagno!


Verso l'Infernaccio. Grazie della foto a Marco.

Attraversato agevolmente il fiume, il sentiero (sentiero del Parco n.221, segni bianco-rossi) prosegue sulla destra rispetto al corso d'acqua e dopo un tratto in leggera salita ridiscende fino ad un ponticello (nuovo, il vecchio è stato spazzato via dalle valanghe sempre nel 2017) per poi risalire ed entrare nella gola vera e propria.


I bimbi avanti, Marco sopra il primo ponticello sul Tenna.

Prima di questo punto sulla destra si nota un tunnel scavato alcune decine di anni fa (chiuso a chiave da una cancellata metallica presente sia in ingresso che in uscita) che permette il passaggio dei mezzi di servizio del consorzio per la gestione dell'acquedotto (qualche chilometro più avanti, a Capotenna, sono presenti alcune prese d'acqua), per il bestiame, ecc...


Nei pressi del primo ponticello.

Sopra la passerella.

Qui il percorso è inforrato e grazie ad una passerella si passa sopra le limpide e spumeggianti acque del Tenna: dopo alcuni saliscendi questa parte di percorso termina ed il sentiero diventa più agevole seguendo la riva destra del torrente. 


Uno dei punti più stretti della Gola dell'Infernaccio.

Questo angolo di Sibillini è veramente incantevole ed i bambini ne approfittano per scendere dal sentiero fino all'acqua, saltando da un masso all'altro bagnandosi inevitabilmente gli scarponi: nessun problema, abbiamo cambi in abbondanza e non ci dimentichiamo che oggi sono sotto l'egida e "severa" sorveglianza di noi padri! Vai, a briglia sciolta! Io e Marco ne approfittiamo per tornare bambini anche noi...


Il sentiero qui è più ampio.

Uno sguardo indietro al sentiero appena percorso.

Finita questa breve parentesi riprendiamo la marcia giungendo nei pressi di un altro ponte posto proprio a pochi passi dall'altra estremità del tunnel: qui stanno facendo dei lavori e a tal proposito è stato costruito un grosso tombino con annesso collettore di scarico per le acque.


Il Tenna visto dal ponticello situato poco dopo lo sbocco del tunnel nella roccia.

Intanto la distanza fra la Sibilla a sinistra e la Priora a destra aumenta sempre di più e questo permette al letto del torrente di allargarsi ed al contempo di far filtrare più luce dagli alti costoni sovrastanti; ne consegue che qui la vegetazione è rigogliosa e variegata ed è un'autentica esplosione di vividi colori.
Superato un ultimo ponte siamo nuovamente sul lato destro del Tenna con il sentiero che inizia a salire leggermente entrando nella faggeta di San Leonardo: il rumore dell'acqua va via via scemando e la leggera brezza che spira porta alle nostre narici odori che in città ci possiamo dimenticare...


Nei pressi del bivio per San Leonardo.

In poco tempo giungiamo al bivio per San Leonardo (sentiero del Parco n.229, cartello), che seguiamo sulla destra inoltrandoci ulteriormente nel bosco: sulla sinistra, seguendo il corso del torrente, si va verso Capotenna ovvero dove è ubicata la sua sorgente e dove sono presenti le prese dell'acqua di cui parlavo prima.
Attenzione! Ad oggi questa parte di sentiero è chiusa da un'Ordinanza del Parco dei Sibillini, quindi non è consentito proseguire in direzione Capotenna passando per l'ormai famoso Laghetto della Sibilla formatosi dopo gli eventi sismici dell'Estate ed Autunno 2016.


Perdonate la mia ignoranza ma non conosco il nome di questo bellissimo fiore!

La nostra marcia prosegue, con i bambini che con la loro spontaneità ci fanno spostare l'attenzione su aspetti che ultimamente forse trascuro preso dal raggiungimento degli obiettivi prefissati: i nomi delle piante, gli animali che vivono in questi luoghi, la commestibilità o meno di alcune bacche, la singolare forma di alcuni funghi...


Un fungo dalla forma stranissima. Grazie della foto a Marco.

Senza neanche accorgercene in poco più di un'ora di cammino giungiamo a San Leonardo dove sono finalmente iniziati i lavori di messa in sicurezza del "Castello del Sor Piè" dopo il terremoto del 2016. 


San Leonardo, sulla destra i materiali trasportati in elicottero per la messa in sicurezza della struttura. Grazie della foto a Marco.

Non mi dilungo ulteriormente su questo luogo magico, d'altronde ho scritto parecchi post a riguardo e chi mi conosce sa come la penso a riguardo, posso solo esprimere la mia felicità per questa nuova fase, terminata la quale si potrà tornare nuovamente all'interno della chiesetta e fare due parole con Padre Pietro che ci ascolta da lassù...


San Leonardo ed il Monte Zampa alle sue spalle.

Prima di rimetterci in marcia facciamo una piccola pausa con annessa merenda: Ale ed Edo iniziano a sentir fame così come i loro padri! Io intanto ne approfitto per fare due chiacchiere con una volontaria presente all'interno del recinto del giardino prospiciente San Leonardo: ieri hanno scaricato con l'ausilio di un elicottero tutto il materiale per i lavori e siccome non sono state ancora messe transenne e cartelli, spiega gentilmente ai visitatori che non si può entrare nell'area del cantiere.
Mi racconta che suo marito ed altri uomini sono andati verso il Fosso il Rio alla ricerca della presa d'acqua della fontana posta all'ingresso dell'Eremo, desolatamente asciutta ormai da un paio d'anni: anche questa è una parvenza di ritorno alla normalità. Il discorso poi inevitabilmente finisce su Padre Pietro e sul destino di San Leonardo scambiandoci aneddoti e bei ricordi.
Il tempo in queste circostanze vola e Marco mi fa notare che se vogliamo andare alla Cascata del Rio è meglio che ci diamo una mossa. Mi congedo dalla gentile Signora, di cui ovviamente non mi ricordo il nome, ed inizio a seguire la nostra "banda" che si è già inoltrata nel sentiero che, spalle a San Leonardo, inizia dopo una cinquantina di metri sulla destra dopo la fontana sopracitata.
Siamo nuovamente nel bosco ed il percorso è in leggera discesa tagliando il versante sinistro della stretta valle dove scorre il Rio di cui iniziamo a sentire il rumore: il sentiero è ancora ben segnalato ed i segni bianco-rossi non mancano. 
Dopo alcuni brevi saliscendi giungiamo nei pressi dei ruderi di un vecchio casale ormai diroccato e tra la vegetazione i nostri piccoli esploratori scoprono delle buonissime fragoline selvatiche: ovviamente ci fermiamo e degustiamo queste prelibatezze offerte dalla natura! Grazie piccoli!
Non è facile ripartire ma il grimaldello di raggiungere la cascata è forte quindi la nostra marcia riprende e, raggiunti altri ruderi, incontriamo alcuni escursionisti che provengono dalla cascata: ne approfitto per chiedere loro informazioni sulle condizioni del sentiero poiché avevo letto che negli ultimi anni molte valanghe e smottamenti hanno reso questa parte di sentiero molto convulsa.
Mi dicono che risalire il torrente nei pressi delle sue rive è molto difficoltoso a causa dei numerosi tronchi d'albero presenti sul letto del fiume, al contempo però lo è in egual maniera seguire il sentiero che taglia il pendio roccioso sulla sinistra del vallone visti i punti esposti e la scivolosità del terreno.
Ringrazio i gentili escursionisti per le informazioni e ovviamente con Marco decidiamo di fare di testa nostra. Dopo circa un centinaio di metri notiamo una biforcazione sul sentiero (omino di pietre): salendo (sinistra) si prosegue per il pendio roccioso; scendendo si prosegue lungo la riva destra del Rio (segni azzurri).


Il bivio con i due sentieri, meglio quello in alto a sinistra.

Decidiamo di scendere sulla destra e vedere come butta, poi si vedrà! Dopo una ripida discesa a mo' di cinghiale per un terreno alquanto instabile misto sassi e terra, con l'aiuto di alcuni tronchi superiamo il torrente giungendo sulla sua riva destra e proseguiamo di traverso tenendoci qualche metro sopra il pelo dell'acqua.
Altri bolli azzurri accompagnano il nostro proseguire e dopo qualche decina di metri ci portano nuovamente sopra il letto del fiume ricoperto da un groviglio di rami e vegetazione. No, così non si può proseguire e di comune accordo decidiamo di guadare il torrente e risalire il versante sinistro per intercettare l'altro sentiero che dopo pochi passi appare innanzi a noi. 


All'interno della stretta valle dove scorre il "Fosso il Rio", poco prima della "Cascata Nascosta".

Mio figlio Alessandro prende la testa del nostro gruppetto e da brava guida ci segnala dove passare nei punti più ostici: un breve traverso non particolarmente esposto dove il terreno è scivoloso; un ripido quanto breve tratto in salita dove per la progressione ci si deve aiutare con la vegetazione circostante. Intanto il rumore della cascata cresce in intensità ma di quest'ultima ancora non vi è traccia... 
"Ale, aspettaci! Si prosegue tutti assieme! 
Papi, guarda, la cascata!"


"E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene."
(William Shakespeare)

Superata una balza rocciosa la cascata appare innanzi a me: il sentiero ora prosegue praticamente sul torrente ed Alessandro sta già correndo da un masso all'altro dirigendosi verso il grosso salto che il Rio compie di fronte a noi.


A piedi della cascata!

Breve filmato dell'arrivo alla cascata.

E' bellissimo, grazie alla tanta neve caduta durante l'inverno ed alle forti piogge delle settimane scorse la cascata è ricolma d'acqua come non mai: che meraviglia!


L'imponente colonna d'acqua della cascata alta circa 30 metri.

"Dai Marco! Forza Edo! E' bellissimo!"


Piccole cascatelle sul lato destro della cascata.

Siamo a pochi metri dalla grossa colonna d'acqua che cade da circa trenta metri sopra di noi, i bambini che attraversano di corsa il minuscolo laghetto posto alla base della cascata: un quadretto da incorniciare!


Spettacolo!

Sono, siamo bagnati fradici ma ditemi voi se non è bello correre sotto una cascata!


"Ci sono solo due lasciti inesauribili che dobbiamo sperare di trasmettere ai nostri figli: delle radici e delle ali."
(Harding Carter)
Corri ragazzo, corri!

I bambini non se ne vorrebbero mai andare ma il tempo, ahimè, scorre inesorabilmente e se vogliamo mettere qualcosa sotto i denti in un ristorante bisogna che ci diamo una mossa vista l'ora.


Panoramica dalla riva del piccolo bacino ai piedi della cascata.

I nostri cuccioli sono bravissimi ed in meno di due ore, seguendo pari pari il percorso dell'andata, siamo nuovamente nel piccolo parcheggio di Valleria e dopo un veloce cambio d'abito già ci stiamo dirigendo verso la Madonna dell'Ambro, lontana pochi chilometri: magari al "Chioschetto nel Bosco" ci cucinano ancora qualcosa!


Ormai vicini alle automobili, vista sul "Pizzo", l'estremità settentrionale della Priora.

La mia previsione è azzeccata e le gentili titolari del locale, Gloria e Loriana, ci fanno degustare sfiziosi manicaretti ed una grigliata che buonissima è dir poco!
I nostri piccoli eroi, dopo un abbondante piatto di pasta, pensano bene di fraternizzare con altri bambini e, come se in mattinata non avessero fatto nulla, si gettano a capofitto in una partita di calcio: che forza!
W i bambini! W la montagna! W i Sibillini!




Galleria Fotografica

Poco dopo la sbarra, vista sul fosso il Rio che con una cascata si getta sul Tenna.

Il Monte Zampa dalla carrareccia che conduce alle "Pisciarelle".


Verso l'Infernaccio. Grazie della foto a Marco.


I bimbi avanti, Marco sopra il primo ponticello sul Tenna.


Nei pressi del primo ponticello.

Sopra la passerella.


Uno dei punti più stretti della Gola dell'Infernaccio.


Il sentiero qui è ampio.

Alla ricerca del sasso più bello!

Uno sguardo indietro al sentiero appena percorso.


Il Tenna visto dal ponticello situato poco dopo lo sbocco del tunnel nella roccia.


Nei pressi del bivio per San Leonardo.


Perdonate la mia ignoranza ma non conosco il nome di questo bellissimo fiore!

Un fungo dalla forma stranissima. Grazie della foto a Marco.


San Leonardo, sulla destra i materiali trasportati in elicottero per la messa in sicurezza della struttura. Grazie della foto a Marco.

San Leonardo ed il Monte Zampa alle sue spalle.


Il bivio con i due sentieri, meglio quello in alto a sinistra.


All'interno della stretta valle dove scorre il "Fosso il Rio", poco prima della "Cascata Nascosta".


"E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre, e ovunque il bene."
(William Shakespeare)

A piedi della cascata!

Spettacolo!

L'imponente colonna d'acqua della cascata alta circa 30 metri.

Un luogo magico!

"Ci sono solo due lasciti inesauribili che dobbiamo sperare di trasmettere ai nostri figli: delle radici e delle ali."
(Harding Carter)


Corri ragazzo, corri!

Sono giunti anche Marco ed Edo.

Panoramica dalla riva del piccolo bacino ai piedi della cascata.


Piccole cascatelle sul lato destro della cascata.

Purtroppo è giunto il momento di andare!

La magia dell'Infernaccio.

Discesa fino al ponticello.

Ale, aspettaci!

Nuovamente nei pressi delle "Pisciarelle". Grazie della foto a Marco.

Ormai vicini alle automobili, vista sul "Pizzo", l'estremità settentrionale della Priora.
















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